Negli ultimi mesi diversi giornali e programmi televisivi di informazione giornalistica hanno tracciato un quadro sul caso meningite che ha destato l’attenzione generale ma che, secondo l’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche e il Ministero della Salute, non ha assunto una condizione di emergenza, anzi i numeri dei casi sono congrui con quelli degli scorsi anni (le statistiche generali riportano circa 178 casi nel 2016 contro i quasi 200 nel 2015).
Ciononostante vi è stato un vero e proprio boom di richieste per il vaccino nelle Asl di tutte le regioni italiane che sono addirittura raddoppiate nello scorso mese.
Nel tumulto generale occorre, però, una corretta informazione sulle tipologie di vaccino attualmente disponibili, le loro caratteristiche e le altre forme di profilassi da attuare; è bene innanzitutto precisare che non esiste la vaccinazione obbligatoria ma è raccomandata per gli operatori sanitari, per i militari e per coloro che si recano nelle aree più a rischio come l’Africa, di contro va sconsigliata ai soggetti che hanno manifestato in precedenza gravi reazioni allergiche al vaccino e a quelli affetti da una grave patologia acuta.
I vaccini attualmente disponibili sono il vaccino polisaccaridico, il vaccino coniugato e il vaccino contro il meningococco B.
Il vaccino polisaccaridico capsulare di Neisseria meningitidis protegge contro 4 sierogruppi di meningococco (A, C, Y e W135) e non dà una una protezione prolungata nel tempo, è efficace solo negli adulti e non garantisce una memoria immunologica.
Il vaccino coniugato per il meningococco di gruppo C è attualmente quello somministrato ai nuovi nati e rivolto ai soggetti più a rischio come i bambini sotto i 5 anni, i giovani tra i 18 e i 25 anni, i soggetti anziani conferendo una memoria immunologica e una protezione prolungata solo contro le infezioni da Neisseria meningitidis di sierotipo C, in quanto costituito dal polisaccaride della capsula del batterio, a differenza del primo vaccino che è costituito dal polisaccaride della capsula dei 4 sierogruppi.
Di recente immissione è il vaccino contro il meningococco B, approvato dal Committee for Medicinal Products for Human Use, rivolto alla prevenzione contro la meningite da meningococco di gruppo B, in quanto costituito dalle parti del batterio dimostratesi efficaci nella profilassi e da poco tempo offerto in alcune regioni ai nuovi nati.
Occorre precisare che la somministrazione vaccinale offerta dai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica è gratuita per le età in cui si presenta più alta l’incidenza della malattia, mentre per le altre classi di età il pagamento varia in relazione al tariffario regionale delle vaccinazioni, salvo poche realtà regionali che hanno intrapreso campagne vaccinali gratuite per gli adulti oppure con una compartecipazione della spesa.
Accanto alla classica forma di profilassi per eccellenza è possibile attenersi ad alcune misure genetiche preventive come una frequente igiene delle mani, evitare luoghi affollati e i contatti ravvicinati con i soggetti colpiti.
La promozione e la protezione della salute possono essere raggiunti e potenziati solo attraverso una consapevole educazione sanitaria, un’informazione adeguata e una prevenzione precoce, strumenti efficaci e potenti per garantire benessere e sicurezza al singolo e alla collettività.
Anna Arnone
Sitografia:
www.salute.gov.it
www.epicentro.iss.it
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