Grande interesse da parte dei dottori infermieri per il progetto editoriale denominato NExT (Nurse EXperimental Thesis)
Partecipare è molto semplice. Basta inviare al nostro indirizzo mail [email protected] il proprio lavoro di tesi, corredata dall’abstract.
Presentiamo la tesi del dott. Musci Marino dal titolo “L’importanza della formazione nel ridurre le complicanze delle patologie tempo – dipendenti” conseguendo il Master di I livello in Area Critica ed Emergenza Territoriale – 118”
Odiernamente la formazione, correlata all’attività di addestramento, riveste una tematica di fondamentale importanza poiché consente ai professionisti sanitari operanti in qualsiasi ambito sanitario, non solo in area critica, ma anche ai cittadini di conoscere e saper eseguire le principali manovre salvavita nei confronti dei soggetti che si trovano in immediato pericolo di vita poiché afflitti da patologie tempo-dipendenti.
Le malattie trauma, le patologie cardiovascolari e cerebrovascolari rappresentano le principali patologie inquadrate nell’ampia cornice delle patologie tempo-dipendenti infatti, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il trauma maggiore rappresenta la nona causa di morte nel mondo tra gli adulti, la prima fra i giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni e la seconda per i ragazzi tra 10 e 14 e tra 20 e 24 anni.
Tale argomento è strettamente correlato ai concetti della tempo – dipendenza e della golden hour: il termine golden hour, letteralmente l’ora d’oro, si riferisce al periodo di tempo che va da pochi minuti a diverse ore dopo una lesione traumatica causata da un incidente, durante il quale vi è la più alta probabilità che un pronto trattamento medico possa evitare la morte.
Da queste considerazioni è possibile desumere il ruolo chiave del soccorritore nel permettere la sopravvivenza del paziente e nel ridurre al massimo le conseguenze invalidanti derivanti da queste patologie: purtroppo non capita raramente che, a causa della scarsa formazione del soccorritore, vengono attuate manovre scorrette sul paziente traumatizzato, come ad esempio nella movimentazione dello stesso oppure nell’incapacità di eseguire una rianimazione cardiopolmonare tempestiva. Quante vite umane si sarebbero potute salvare e quante conseguenze invalidanti permanenti si sarebbero potute evitare?
Naturalmente, la concreta realizzazione di questo programma necessita dell’impegno cooperativo e del coinvolgimento di tutte le istituzioni del Paese, partendo dalle istituzioni politiche sino a giungere a quelle scolastiche, confrontandosi e prendendo spunto dai Paesi più virtuosi in maniera tale da promuovere e diffondere la cultura del sapere e del saper fare nella collettività.
Ad esempio, l’Italia dovrebbe prendere spunto da alcuni paesi europei dove il personale infermieristico che si occupa di emergenza è inserito in un programma di formazione, con lo scopo di educare all’interno di scuole materne, elementari e medie sia il personale docente e di supporto che gli stessi alunni.
Un altro aspetto degno di rilevanza su cui la politica dovrebbe investire riguarda il potenziamento delle reti tempo-dipendenti attraverso la maggiore dotazione di mezzi di soccorso avanzato all’avanguardia che, grazie alla presenza del medico e alla predisposizione di apparecchi tecnologici, permetterebbe un intervento celere e maggiormente qualitativo.
Attualmente, spesso ad intervenire è il mezzo di soccorso MSB (Mezzo di Soccorso di Base) con solo infermiere che determina l’impossibilità per il personale infermieristico di cominciare già sul luogo dell’evento, in assenza di personale medico, gli atti terapeutici necessari al primo trattamento della patologia riscontrata.
I sistemi diagnostici a bordo dei mezzi di soccorso consentirebbero di raccogliere dati clinici, come parametri vitali ed ECG, che verrebbero trasmessi al Pronto Soccorso o a strutture idonee per prepararsi al trattamento del paziente.
Un altro aspetto sul quale un Paese garante della salvaguardia del benessere dei propri cittadini dovrebbe investire riguarda la maggiore diffusione dei defibrillatori semiautomatici, fronteggiando e trovando una soluzione ai fattori che ostacolano la dotazione di un DAE: il costo di acquisto e di sostituzione delle componenti scadute (batterie e placche adesive), la responsabilità verso altri, la manutenzione e la verifica periodica del funzionamento, l’inconsapevolezza dell’utilità.
Tutti questi aspetti vanno considerati rispetto alla loro finalità prioritaria di creare valore per il cittadino utente, ove il valore primario è il guadagno di salute e il miglioramento di qualità di vita dell’assistito: la salute rappresenta un diritto fondamentale da garantire, un investimento e non un costo da tagliare!
Musci Marino
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