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Mantova, messi in ferie i sanitari non vaccinati da reintegrare

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Stop all'obbligo di mascherina in ospedali e Rsa: il Governo ci ripensa? Ricciardi: "Inaccettabile il reintegro dei sanitari no vax"
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Gli interessati attendono la valutazione del medico del lavoro sul possesso dei requisiti per tornare al lavoro.

Nel Mantovano ci vorrà ancora qualche giorno per l’effettivo reintegro dei sanitari sospesi perché non vaccinati contro il Covid, disposto con due mesi di anticipo dal nuovo Governo. In attesa della convocazione da parte del medico competente, che dopo il lungo stop lavorativo dovrà valutare le loro condizioni di salute (e non solo), gli interessati, 54 in tutto, sono dunque a disposizione della direzione sanitaria, che per il momento li ha messi in ferie.

Tra loro non figurano medici ospedalieri e medici di medicina generale. I 27 camici bianchi non vaccinati nel Mantovano, infatti, sono praticamente tutti libero-professionisti. Anche gli operatori sanitari del comparto sono 27, tra i quali anche alcuni infermieri ospedalieri, che non potranno essere ricollocati nei reparti a rischio, ossia a contatto con pazienti fragili. Ecco perché le direzioni sanitarie degli ospedali stanno valutando dove inserirli.

Qualcuno vedrebbe di buon occhio una sistemazione nei reparti dove c’è carenza di personale, come ad esempio i pronto soccorso, ma si potrebbe obiettare che anche lì arrivano pazienti fragili. “Di certo gli infermieri non diventeranno amministrativi e manterranno il loro ruolo sanitario in ambienti non a rischio per loro e per i pazienti”, fanno sapere dall’Asst.

Intanto gli Opi e Omceo Mantova hanno reso noto che gli elenchi degli operatori da reintegrare sono già stati inviati. Tocca ora ai medici del lavoro, esprimere una valutazione del rischio, che è legata a fattori come le condizioni di salute, l’età, il reparto di assegnazione, l’idoneità a lavorare in un determinato reparto. E sulla base di tale valutazione le direzioni sanitarie decideranno poi a quale reparto assegnare il dipendente reintegrato.

Redazione Nurse Times

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