E’ arrivato l’avviso di conclusione delle indagini e ora il pubblico ministero si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per Vincenzo “Mattia” D’Isanto, originario di Castelfiorentino, e Debora Campanozzi, di Pesaro, titolari di una casa della casa di riposo Villa Debora – Oasi della Pace, aperta nel maggio del 2021 a Bagni di Lucca e ben presto divenuta oggetto di segnalazioni sconcertanti ai carabinieri della Compagnia di Castelnuovo Garfagnana.
Segnalazioni riguardanti soprusi, minacce, insulti verbali, percosse e aggressioni fisiche, oltre ad abusi sessuali (palpeggiamenti, approcci verbali e allusioni molto spinte). Insomma, quello che sui social era spesso descritto come un angolo di paradiso, con sorrisi, feste torte di compleanno, era in realtà un vero e proprio lager per gli otto anziani ospiti. Una terribile realtà, confermata dalle intercettazioni ambientali disposte dalla pm Elena Leone e dalle testimonianze di persone che avevano occasionalmente visitato la struttura.
Ma non basta. Dalle indagini è emersa anche l’ipotesi che i due gestori cercassero di indurre gli anziani a compiere o accettare disposizioni patrimoniali in loro favore. Nel novembre del 2022 fu disposto l’arresto della coppia con l’accusa di maltrattamenti aggravati, circonvenzione di incapaci e violenza sessuale, mentre gli ospiti furono subito trasferiti in altre strutture. Sempre nel novembre del 2022 D’Istanto e Campanozzi si avvalsero della facoltà di non rispondere davanti al pubblico ministero, restando in carcere, per poi uscire rispettivamente nell’aprile e nel maggio scorso, trasferendosi in provincia di Pisa.
“Hanno deciso di affrontare il processo per dimostrare la loro innocenza – chiarisce il loro avvocato difensore -. Chiameremo a testimoniare sia gli anziani che i medici della struttura per dimostrare che sono innocenti e che non è successo niente di ciò che viene loro imputato. In questo momento stanno cercando di rifarsi una vita e hanno lasciato Bagni di Lucca”.
Redazione Nurse Times
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