Il Senato ha approvato il documento all’unanimità. Ora scattano i termini entro cui produrre i cinque atti necessari alla piena attuazione.
“È legge, finalmente. Appena approvato all’unanimità, in sede deliberante in commissione, il testo unico sulle malattie rare. Un aiuto concreto ai pazienti e alle loro famiglie e un esempio di buona politica. Ora bisogna attuare le normative in tutte le regioni, mettere a sistema l’esistente, aggiornare il piano per le malattie e rare ogni tre anni. Il testo é un nuovo inizio, la giustezza di un Servizio sanitario si misura da come trattiamo le malattie rare”. Così Annamaria Parente, presidente della Commissione Igiene e sanità di Palazzo Madama.
Le fa eco Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttrice dell’Osservatorio Malattie Rare: “Ci sono voluti più di tre anni e mezzo per arrivare a questa vittoria, ma oggi il Testo unico malattie rare è una legge dello Stato, la prima che definisce organicamente le malattie rare, i diritti di chi ne è affetto e il quadro organizzativo. Siamo però di fronte a una legge quadro con cui sono state poste le fondamenta di un cambiamento, ma c’è molto ancora da fare e noi vigileremo affinché siano approvati tutti gli atti necessari alla sua attuazione”.
Dal momento dell’entrata in vigore della legge, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, decorreranno i termini entro i quali produrre cinque atti necessari alla sua piena attuazione. Li indichiamo di seguito.
– Entro due mesi deve essere istituito il Comitato nazionale per le malattie rare con decreto del ministero della Salute.
– Entro tre mesi deve essere istituito il Fondo di solidarietà per le persone affette da malattie rare con decreto del ministero del Lavoro, di concerto con ministero della Salute e il Mef.
– Vi sono poi due accordi che devono essere presi in sede di conferenza Stato-Regioni entro tre mesi: uno è relativo all’approvazione del secondo Piano nazionale malattie rare e riordino della rete; l’altro è un accordo con cui dovranno essere definite le modalità per assicurare un’adeguata informazione a professionisti sanitari, pazienti e famiglie.
– Entro sei mesi servirà anche un regolamento del ministero della Salute, di concerto con il ministero dell’Università e ricerca, per stabilire i meccanismi degli incentivi fiscali in favore dei soggetti, pubblici o privati, impegnati nella ricerca e nella produzione dei farmaci orfani.
“In ogni caso – conclude Ciancaleoni Bartoli – entro sei mesi dalla pubblicazione, e quindi prima della prossima estate, tutti questi atti dovranno essere disposti, e solo verso la fine del 2022 potremo cominciare a vedere i reali effetti di questa legge. I tempi sono questi e bisognerà attenderli, ma non un giorno di più”.
L’elenco delle malattie rare che dovrà essere aggiornato
Redazione Nurse Times
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