Tantissimi manifestanti hanno sfilato per le vie della capitale spagnola, anche per chiedere al governo regionale di stoppare le privatizzazzioni dei servizi.
A Madrid almeno 250mila persone hanno preso parte alle manifestazioni organizzate al fine di chiedere più fondi per la sanità pubblica al governo regionale. Quella delkla capitale spagnola è la comunità autonoma con la spesa pro capite per le cure primarie più bassa in tutta la Spagna, dove la gestione del settore è affidata alle comunità autonome.
La mobilitazione, organizzata da collettivi pro-sanità pubblica e da decine di associazioni di quartiere madrilene, reclama migliori servizi sanitari di base, stop alle privatizzazioni dei servizi, in particolare nei centri territoriali e in quelli rurali, fortemente colpiti dai tagli di risorse decisi negli ultimi anni. Stando ai dati diffusi dagli organizzatori della manifestazione, quasi il 27% delle persone si è trovata impossibilitata nell’accesso ai servizi di base. Il dito è puntato contro la governatrice regionale Isabel Diaz Ayuso, promotrice di tali tagli.
Una manifestazione analoga si era svolta lo scorso novembre, con la partecipazione di 200mila persone. Negli ultimi tre mesi sono andate in scena proteste in favore della sanità pubblica non solo a Madrid, dove i medici di base sono in sciopero da settimane, ma anche in altre regioni spagnole.
Redazione Nurse Times
Rimani aggiornato con Nurse Times, seguici su:
Telegram – https://t.me/NurseTimes_Channel
Instagram – https://www.instagram.com/nursetimes.it/
Facebook – https://www.facebook.com/NurseTimes. NT
Twitter – https://twitter.com/NurseTimes
- Zimbabwe, infermieri vivono sotto la soglia di povertà: l’appello al Governo per aumentare gli stipendi
- Olanda, casa di riposo apre a studenti universitari: alloggio gratis in cambio di compagnia agli anziani
- Toscana, definite le nuove procedure per gli infermieri sulle ambulanze
- Cassazione ribadisce: “Diritto al risarcimento per gli infermieri demansionati”
- Cuneo fiscale, Nursing Up: “Infermieri e dipendenti del Ssn non sono figli di un dio minore. Regioni si muovano subito”
Lascia un commento