L’AUSL di Bologna avvia il nuovo presidio per anziani fragili: quindici posti letto, reclutamento anche dal Sud America e alloggio coperto per sei mesi per il personale assunto
L’AUSL di Bologna ha ufficializzato l’avvio dell’Ospedale di comunità a Loiano, una struttura territoriale pensata per la gestione di anziani fragili con circa quindici posti letto.
Primo piano: posti letto, personale e bando
Il nuovo presidio sarà dedicato a pazienti anziani e fragili che necessitano di attenzione specialistica ma non di ricovero ospedaliero intensivo. Secondo le fonti, sono previste circa 15 unità di degenza e un team composto da infermieri, OSS, fisioterapisti e almeno un medico di riferimento. Queste informazioni sono coerenti con i piani di investimento locali finalizzati alla continuità assistenziale tra domicilio e ricovero.
Per coprire l’organico l’AUSL ha lanciato un avviso pubblico e un bando dedicato al profilo di infermiere: si cercano figure sia a livello nazionale sia internazionale, con procedure che prevedono contratti a termine e percorsi per il riconoscimento dei titoli esteri. Il bando ufficiale è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.
Reclutamento internazionale e misure di attrazione
Nel piano operativo è confermato il ricorso al reclutamento internazionale: sono previste selezioni mirate anche in Sud America, accompagnate da misure di integrazione come corsi di lingua italiana e supporto burocratico per il riconoscimento dei titoli professionali. Allo stesso tempo l’AUSL dichiara che la ricerca del personale è estesa “in tutta Italia, anche fra chi lavora al Maggiore”, con l’obiettivo di garantire risposte rapide alle necessità assistenziali locali.
Tra le misure di incentivo più citate dalla stampa locale figura l’offerta dell’alloggio gratuito per i primi sei mesi a chi accetterà la sede di Loiano: una leva pensata per rendere la chiamata più attrattiva rispetto a trasferimenti difficili per motivi logistici o familiari.
Reazioni, critica sindacale e contesto nazionale
La strategia ha suscitato reazioni contrastanti: sindacati e liste civiche locali hanno sottolineato come, in alcuni casi, esistano graduatorie e professionisti italiani disponibili non valorizzati dalla burocrazia o dalle scelte organizzative. Critiche evidenziano il rischio di creare tensioni nel territorio se le agevolazioni risultano rivolte prevalentemente a personale estero senza adeguate politiche di valorizzazione del personale locale.
A livello più ampio questo episodio si inserisce nel quadro della cronica carenza di infermieri in Italia, tema oggetto di notizie e aggiornamenti continui nel settore della sanità pubblica, che spinge molte aziende sanitarie a soluzioni straordinarie per garantire la continuità dei servizi.
Aspetti amministrativi e temporali
La nuova struttura è stata pianificata nell’ambito dei fondi PNRR e delle risorse regionali per il potenziamento della rete territoriale: il cronoprogramma indica attività operative già a partire dal 2026 (aperture progressive e avvii dei contratti). Per informazioni amministrative e per consultare il bando pubblico si rimanda al Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna e alla comunicazione dell’AUSL di Bologna.
Redazione NurseTimes
Articoli correlati
- Lombardia, Bertolaso “pesca” ancora all’estero: infermieri in arrivo dall’Uzbekistan
- Lombardia, Bertolaso importa 500 infermieri da Argentina e Paraguay
- Emilia Romagna: infermieri dall’India per far fronte alla carenza di personale
- Emergenza infermieri: l’Emilia Romagna li assume da Albania, India e Tunisia
- Unisciti a noi su Telegram https://t.me/NurseTimes_Channel
- Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes
- Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi
- Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org
- Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari
Lascia un commento