Introduzione di Papagni Giuseppe
Grande successo per il progetto editoriale denominato NExT (Nurse EXperimental Thesis) targato Nurse Times.
Numerosi i lavori di tesi che giungono all’indirizzo mail della nostra redazione ([email protected]) e successivamente pubblicate nello spazio dedicato.
La dott.ssa Veronica Arbace, nata a Sion in Svizzera, coltiva sin da piccola il sogno di diventare una grande infermiera.
Laureata l’8 novembre 2016, presso l’Università la Sapienza di Roma, presenta la sua tesi dal titolo “L’infermiere di Famiglia come risorsa sulla quale incentrare l’assistenza sanitaria di base”.
…di Veronica Arbace
La Health21 dell’OMS definisce l’Infermiere di Famiglia il futuro dell’assistenza sul territorio (Health21, 1998) e in questo momento rappresenta l’argomento più interessante ed attuale per lo sviluppo dell’assistenza infermieristica.
Definisce inoltre in modo chiaro il ruolo dell’Infermiere di Famiglia il quale “aiuterà” gli stessi individui da adattarsi alla malattia e alla disabilità cronica o nei momenti di stress, trascorrendo buona parte del suo tempo a lavorare a domicilio dei pazienti e con le loro famiglie.
Questi, sono in grado di consigliare riguardo agli stili di vita e ai fattori comportamentali di rischio ed assistere le famiglie in materia di salute.
Con la loro conoscenza della salute pubblica, delle tematiche sociali, possono identificare gli effetti dei fattori socio-economici sulla salute della famiglia e indirizzare quest’ultima alle strutture più adatte.
Possono facilitare le dimissioni precoci dagli ospedali fornendo assistenza infermieristica a domicilio ed agire da tramite tra la famiglia e il medico di famiglia, sostituendosi a quest’ultimo quando i bisogni identificati sono di carattere infermieristico” (Health21, 1998).
Il punto focale, il vero valore aggiunto alla professionalità e alla competenza degli Infermieri di Famiglia, sta nel rapporto che si instaura con le famiglie, con i medici di Medicina Generale ed i servizi sanitari; agendo sulla loro possibilità di continuità assistenziale e cercando di dar vita a un’azione educativa, destinata a implementare le capacità di autocura e, quando necessario, di adattamento dei pazienti e della famiglia alla malattia cronica e invadente.
L’Infermiere di Famiglia, è un professionista preparato e formato per lavorare in equipe multidisciplinari nell’assistenza degli individui; nel contesto della loro situazione famigliare, sociale, culturale e nell’ambiente in cui essi vivono e lavorano.
La chiave del successo è la continuità assistenziale delle cure fornite assiduamente dallo stesso operatore, che diviene punto di riferimento per il paziente e la famiglia in quanto possono rivolgersi a lui in modo costante.
Nella realtà Italiana questa figura poliedrica non è ancora stata percepita in tutta la sua totalità e potenzialità: l’atteggiamento storico che si ha nei confronti di questa figura, che in realtà internazionali ha già un ruolo ben consolidato, è di diffidenza e di dubbio per l’alta autonomia.
Il pensiero va sicuramente alla trasformazione demografica della popolazione e al cambiamento della tipologia delle malattie, sempre più croniche con la necessità di rivalutare nuovi modelli assistenziali.
Sostengo che l’introduzione della figura professionale, l’Infermiere di Famiglia, possa diventare il perno dell’assistenza sanitaria di base, in quanto risponde ai bisogni sociali pur in un contesto di risorse scarse; anzi, proprio in tale contesto, l’infermiere di famiglia costituisce una vera e propria “risorsa” che riesce a coniugare il processo di professionalizzazione della categoria, con le nuove, mutate e mutevoli richieste dei cittadini.
Allegato
Tesi: L’infermiere di Famiglia come risorsa sulla quale incentrare l’assistenza sanitaria di base
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