Inizia oggi 13 febbraio 2022 l’avventura lavorativa italiana di Sette Infermieri albanesi nelaureati presso l’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana in Albania.
L’ente universitario è nato nel 2004 e grazie alla cooperazione con l’Università di Tor Vergata di Roma offre ai suoi studenti corsi di laurea in Medicina e di Infermieristica con titoli regolarmente riconosciuti dallo Stato Italiano.
L’iniziativa si inserisce all’interno di un progetto di collaborazione tra le cooperative sociali della provincia di Trento e l’istituto universitario Albanese.
Un progetto tra i due Paesi che può portare ottimi vantaggi per entrambe le sponde dell’adriatico.
Da un lato vi sono infatti professionisti laureati che sognano di iniziare la loro carriera in Italia. Dall’altra vi è una boccata d’ossigeno per le strutture private italiane, in apnea rispetto al personale a causa della grande migrazione verso il settore pubblico, accelerata da avvisi e assunzioni per l’emergenza covid.
Gli Infermieri arrivati in Trentino Alto Adige completeranno un periodo previsto di tirocinio supervisionato per poi diventare effettivamente autonomi.
Questo percorso avverrà secondo la distribuzione delle risorse fra Trento, Bolzano e Padova.
Per quanto riguarda Bolzano e Trento sono coinvolte la Cooperativa Vales, la Spes (Società Trentina Cooperativa Sociale), la Curia trentina e l’Opera Barelli, mentre riguardo Padova la referente è la Cooperativa Solidarietà.
Il progetto non vuol essere un evento sporadico ma tutt’altro vuol divenire un ponte stabile fra i due paesi. Per questo i Sette Infermieri saranno soltanto i primi di una serie di inserimenti lavorativi successivi al percorso di studi di Tirana.
Lo scorso 11 febbraio è avvenuta la presentazione del progetto presso la sede della Federazione della cooperazione trentina. Erano presenti Padre Jerome Ndo Mih, Presidente della Fondazione Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana, Mattia Gottardi, assessore alla cooperazione internazionale della provincia autonoma di Trento ed i referenti delle cooperative ed enti di lavoro.
Il dott. Paolo Fellin, referente del progetto per la Coop Vales, ha così commentato favorevolmente la connessione fra mondo formativo e mondo del lavoro “L’incontro con l’università di Tirana ci ha permesso di conoscere una realtà molto qualificata che potrebbe essere interessata ad una collaborazione con la Provincia autonoma. Ci tengo a sottolineare” ha proseguito “che noi non facciamo intermediazione di manodopera né procacciamento di lavoro, ma creiamo un percorso virtuoso: loro vengono, verificano le opportunità, poi decidono. A tale scopo abbiamo costituito in territorio albanese una società non profit, la WeMi di Tirana, di cui è direttore l’avv. Luigj Gjergji. Noi proponiamo contratti di lavoro, con supervisione continua di questa realtà”.
Dopo la precisazione, il dott. Fellin rilancia anche sul progetto “Abbiamo chiesto all’assessore provinciale Mattia Gottardi di ripristinare canali di collaborazione con Tirana per sviluppare ulteriormente il progetto e farlo diventare sistema”.
L’assessore Gottardi dal canto suo ha letteralmente spalancato la porta al progetto “Questa è una buona opportunità di cooperazione internazionale, l’Albania potrebbe essere uno dei primi territori per creare una collaborazione più stabile e un percorso più strutturato, dopo il rallentamento dovuto all’emergenza Covid. Il progetto è valido, massima disponibilità” ha dichiarato.
“Auspico” chiosa Padre Jerome Ndo Mih “che nel prossimo futuro Tirana venga considerato un partner speciale. Il nostro primo rettore era un trentino, padre Ruatti originario della Val di Sole”.
I presupposti politici e organizzativi ci sono, come la volontà degli attori di andare avanti in questo progetto.
Redazione Nurses Times
Fonte: Albania News
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