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Le Applicazioni usate nel Kinesio Taping Method

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Le Applicazioni usate nel Kinesio Taping Method 3
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Dopo i primi due articoli che parlano della nascita del metodo Kinesio taping, con l’intervista al fondatore dott. Kase e il secondo sulla formazione in Italia parleremo in questo terzo articolo delle applicazioni utilizzate nel Kinesio Taping Method.

Per trattare quale disturbo potrebbe servire il Kinesio? Virtualmente per tutto, recita una delle prime slide del corso introduttivo KT1. Ne consegue quindi che sia un tape miracoloso forse impregnato di qualche sostanza “speciale”?

ASSOLUTAMENTE NO!

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Il Kinesio Tape crea, grazie al suo particolare e unico coefficiente di elasticità, una stimolazione sulla pelle attraverso la quale è in grado di “condizionare”, in modo naturale, la risposta di numerosi recettori neurali e del tessuto muscolare. Occorre quindi avere disposizione solo della pelle (e per fortuna ne abbiamo tanta), e del movimento autonomo.

Il movimento (attivo quando possibile e passivo anche se con risultati minori) della zona cutanea sulla quale il tape è stato applicato il tape, genera un effetto di “ricarica” della tensione originariamente applicata dall’operatore qualificato, riproducendo un numero infinite di volte la stimolazione terapeutica.

Prima di entrare nel dettaglio delle applicazioni è però importante ricordare ai lettori di questo articolo un particolare fondamentale che arriva direttamente dall’ideatore del metodo, il Dr. Kenzo Kase. L’applicazione del tape è l’atto finale del percorso terapeutico e viene preceduto prima da un attenta valutazione della situazione clinica (anamnesi e esame obiettivo), poi da un trattamento secondo quanto evidenziato in valutazione, che giustificano come ultimo step,  quali quante applicazioni di Kinesio utilizzare.

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Ma quali sono le strutture e i tessuti che possono venire stimolati?

Nel primo giorno del corso base, il KT1, oltre ai principi di funzionamento e alla presentazione dei sistemi fisiologici che ne giustificano l’efficacia, si dedicano alcune ore alla spiegazione delle Tecniche di Correzione Muscolare, e alla teoria che le sostiene, a cui fa seguito la dimostrazione applicativa del docente prima e la realizzazione pratica di tutti i discenti subito dopo.

Le Tecniche Muscolari permettono di dare una stimolazione propriocettiva al tessuto muscolare, seguendone il riferimento anatomico sulla cute, finalizzata ad aiutare un muscolo troppo allungato ad accorciarsi e ad un muscolo troppo accorciato di allungarsi. La fisiologia del movimento muscolare spiega, attraverso il grafico della curva tensione lunghezza, che un muscolo eroga la sua prestazione migliore quando si trova in uno stato di lunghezza corretta (rapporto ottimale tra i ponti di actina e miosina) e che di conseguenza, un muscolo allungato o accorciato risulta essere un muscolo più debole. Il Kinesio, correttamente applicato (facilitazione o inibizione) in combinazione con opportuni e mirati esercizi può dare immediati risultati nel recupero della performance muscolare.

Nel secondo giorno di corso, il KT2, si integrano le correzioni muscolari già apprese con altre 6 tecniche di Correzione.

  • Correzione Meccanica per dare un input di riposizionamento corretto a qualsiasi struttura (articolazione, muscolo, tendine o legamento) si trovi, a causa di un deficit, a lavorare in una posizione anomala e disfunzionale
  • Correzione della Fascia, per ottimizzare la capacità della fascia traumatizzata di ricostruire la sua anatomia attraverso stimoli fisiologici correttivi continuativi
  • Correzione dello Spazio, per creare un micro sollevamento tissutale finalizzato a decongestionare i recettori compressi dal tessuto infiammato, aiutare lo scollamento dei tessuti collabiti post trauma o post chirurgici, modellare il tessuto pericicatriziale
  • Correzione Tendinea e Legamentosa, per fornire un supporto propriocettivo al tessuto tendineo e legamentoso traumatizzato, riducendo la sintomatologia dolorosa e diminuendo la componente infiammatoria.
  • Correzione Funzionale, per recuperare una funzione di movimento persa per disturbi di origine neurale (es. piede cadente dell’emiplegico) quando il sistema muscolare non è controllabile attivamente e per cercare di limitare un movimento articolare eccessivo (es. recurvatum di ginocchio)
  • Correzione Linfatica, fondamentale nel contribuire a ridurre l’edema post chirurgico e post traumatico, nel linfedema e nel trattamento del dolore nelle sindromi in fase acuta e super acuta.

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La scelta delle applicazioni utili e del come combinarle è completamente a carico del professionista che, in base alla sua valutazione, alle sue conoscenze/competenze e al suo razionale scientifico deve decidere quale può essere il piano terapeutico.

Il Corso avanzato, il KT3, oltre ad un ripasso dei concetti fondamentali insegnati nel corso base, e ad una parte dedicata al trattamento delle cicatrici, offre la possibilità di approfondire le metodiche del Ragionamento Clinico che stanno alla base del successo dell’utilizzo efficace del Kinesio Taping Method.

 

Dario Villa

Docente Certificato Kinesio Taping International

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