Giunge alla nostra attenzione uno dei punti dell’Ordinanza del Presidente della regione Lazio, Zingaretti, proposta n. 3652 del 6 marzo u.s., che a molti potrebbe essere passata inosservata.
Il documento riguarda le misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID- 2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica indirizzate agli operatori, agli utenti, alle Aziende, agli Enti pubblici e alle strutture private accreditate del Servizio Sanitario Regionale.
La misura che ci è stata segnalata all’interno dell’ordinanza è la numero 22, che riportiamo di seguito:
22) il personale sanitario venuto in contatto con paziente affetto da COVID 19, asintomatico, prosegue la propria attività professionale, previa osservanza di adeguate misure di contenimento del contagio ed è sottoposto a sorveglianza sanitaria;
Appare evidente come tale indicazione contenuta nel “decreto sull’emergenza” sia esclusivamente finalizzata a preservare le unità lavorative nelle corsie ospedaliere, a discapito della salute dei singoli professionisti e della popolazione.
Anche il governatore del Veneto Luca Zaia ha richiesto a gran voce di sospendere la quarantena per medici, infermieri e operatori sociosanitari:
«Abbiamo 450 persone del mondo della sanità che sono in isolamento fiduciario, stanno a casa, non possono lavorare e non sono positivi. Per questi ho chiesto più volte al ministro, al Governo e al presidente del Consiglio la possibilità di riconoscere e dare a loro la possibilità di lavorare. Penso e spero che questo problema si risolva, altrimenti svuotiamo il mondo della sanità dagli operatori».
Questa richiesta pare essere stata ascoltata ed accolta dal Governo. «Si dia ai medici la possibilità di poter operare anche se rappresentano dei contatti con persone positive. Non possiamo mettere in isolamento fiduciario – aveva sottolineato ancora Zaia – medici per 14 giorni.
La quarantena dovrebbe essere dunque solo su base «volontaria, garantendo tutta una serie di attività come il tampone quotidiano dei sanitari negativi, ma anche di quelli che hanno avuto l’evenienza o un contatto con un positivo».
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