Il carcinoma del pancreas rappresenta circa il 90% di tutte le neoplasie pancreatiche.
Negli ultimi trent’anni, la sua incidenza in Europa e negli Stati Uniti è significativamente aumentata: si colloca al decimo posto tra le neoplasie solide più frequenti. Tra i maschi rappresenta la quarta causa di morte per neoplasia (dopo il polmone, il colon-retto e la prostata) e nelle donne la quinta (dopo la mammella, il colon-retto, l’utero-annessi, e il polmone)
Da un recente studio condotto da un team di ricercatori americani e cinesi, coordinato da Harvey Risch della Yale School of public health, emerge un ruolo protettivo dell’aspirina nell’insorgenza del cancro del pancreas.
E’ stato condotto su di un gruppo di 761 pazienti tra il 2006 e il 2011 a Shanghai, in Cina. I partecipanti, che sono stati comparati ad un gruppo di controllo composto da 794 soggetti, assumevano aspirina quotidianamente.
I risultati, anche dopo aggiustamento per:
- età,
- genere,
- BMI,
- fumo di sigaretta,
- positività all’Helicobacter pylori
- presenza di diabete mellito,
hanno mostrato come il rischio di sviluppare cancro del pancreas era ridotto in modo significativo nei soggetti che assumevano aspirina regolarmente. Il rischio si riduceva poi dell’8% per ogni anno di utilizzo.
L’aspirina si è dimostrata essere un’arma importante nella prevenzione di molti tumori, soprattutto quelli dell’apparato gastrointestinale, ma ci sono ancora pochi dati per riconoscere un suo reale coinvolgimento nella prevenzione del cancro del pancreas, anche a causa della bassa prevalenza e della difficoltà diagnostica della neoplasia.
L’acido acetilsalicilico, è opportuno ricordare, non è scevro da notevoli effetti collaterali ed il più importante è quello emorragico, dato il suo effetto antiaggregante.
CALABRESE Michele
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