Home Cittadino Cardiologia L’allarme dei cardiologi: “Il Covid sta annullando i progressi compiuti in 20 anni”
CardiologiaCittadinoMediciNT News

L’allarme dei cardiologi: “Il Covid sta annullando i progressi compiuti in 20 anni”

Condividi
L'allarme dei cardiologi: "Il Covid sta annullando i progressi compiuti in 20 anni"
Condividi

Foce e Sic rimarcano il rischio di un’impennata dei pazienti colpiti da malattie del cuore. Colpa dei ritardi nell’assistenza registrati durante la pandemia.

I ritardi nell’assistenza registrati durante le varie ondate pandemiche rendono “concreto il rischio di un’impennata di pazienti colpiti da malattie del cuore e di una regressione della mortalità cardiovascolare ai livelli di 20 anni fa: è uno scenario che impone non solo di recuperare quanto prima i ritardi accumulati, ma anche di investire più risorse in ricerca e prevenzione”. Così la Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi (Foce), che aggiunge: “Vanno anche eliminate le disparità tra gli standard di assistenza forniti nelle diverse Regioni, soprattutto per quanto riguarda diagnosi o interventi ad alta complessità nel Sud. E devono essere rinnovate le infrastrutture dei grandi ospedali”.

Un recente studio Usa, pubblicato su Nature Medicine e condotto su più di 150mila pazienti guariti dal Covid-19, confrontati con oltre 5 milioni di controlli sani, ha inoltre dimostrato che, dopo il contagio, il rischio di patologie cardiovascolari aumenta significativamente, anche in chi ha meno di 65 anni ed è senza fattori di rischio come obesità o diabete. È stato dimostrato che i pazienti guariti dal Covid hanno il 52% di probabilità in più di ictus. E il pericolo di scompenso cardiaco aumenta del 72%.

“Si sta delineando un quadro preoccupante, che rischia di annullare le importanti conquiste ottenute in oltre 20 anni – spiega Ciro Indolfi, vicepresidente Foce e presidente Sic (Società Italiana Cardiologia). Le malattie del cuore interessano 7,5 milioni di persone in Italia. In 36 anni (1980-2016) la mortalità totale per le malattie cardiovascolari si è più che dimezzata, e il contributo delle nuove terapie è stato quello che più ha influito su questa tendenza. Ma la pandemia sta annullando tutti questi progressi”.

Il ridimensionamento dell’assistenza è stato evidenziato da una recente indagine condotta dalla Sic in 45 ospedali in due diverse fasi: a novembre/dicembre 2021 e a gennaio 2022. Il 68% dei centri ha ridotto i ricoveri programmati dei pazienti cardiopatici, il 50% ha diminuito l’offerta degli esami diagnostici e il 45% ha tagliato le visite ambulatoriali. Il 22% ha dovuto addirittura ridurre i posti letto in terapia intensiva cardiologica (Utic), mentre il 18% degli ospedali ha diminuito il personale medico in Utic.

Redazione Nurse Times

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
NT NewsRegionaliToscana

Asl Toscana Sud Est, degenti soddisfatti dell’assistenza ricevuta negli ospedali e a domicilio durante il 2024

In occasione degli incontri promossi dal Dipartimento delle Professioni infermieristiche e ostetriche...

Demansionamento infermieristico all'AORN di Caserta, si corre ai ripari: convocati 18 oss dalla graduatoria concorsuale
CampaniaNT NewsRegionali

Nursind Caserta: “La carenza di oss nei turni di notte all’Aorn genera demansionamento”

Antonio Eliseo, segretario territoriale di Nursind Caserta, ha inviato una nota a...

NT NewsRegionaliTrentino

Trento, infermiere e addetto alla sicurezza aggrediti al SerD: la condanna di Opi e Nursing Up

Un nuovo caso di aggressione contro il personale sanitario si è verificato...

LombardiaNT NewsRegionali

Lombardia, approvato un regolamento per combattere la violenza contro il personale sanitario

Prevenire e gestire le aggressioni a danno del personale sanitario. È l’obiettivo...