Avviati a Lecce i lavori del 18esimo congresso nazionale dell’Aico, l’associazione degli infermieri di sala operatoria. Il presidente Salvatore Casarano parla di consapevolezza e chiede ai colleghi di non perdere il tratto umanizzante della professione. La stoccata della Schirru: “La centralità della professione infermieristica? La facciano vedere nelle organizzazioni di lavoro e non solo durante i saluti istituzionali di questi eventi”
LECCE – Consapevolezza del proprio ruolo professionale: lo ripetono come un mantra il presidente nazionale dell’Aico, Salvatore Casarano e la vice presidente della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi, Maria Adele Schirru, durante i loro interventi nella prima giornata del congresso nazionale degli infermieri di camera operatoria.
Per la 18esima edizione è stata scelta Lecce come sede del dibattito e qui, da oggi e sino a sabato mattina, ci si confronterà sulla consapevolezza del ruolo nelle equipe che operano nelle sale operatorie. Infermieri a confronto per guardare al futuro senza dimenticare la loro storia: “La tecnologia – sottolinea il presidente Casarano nel suo intervento si saluto – ci ha aiutato a diventare professionisti di alto livello ma noi non dobbiamo mai dimenticare che siamo di fronte ad un malato“.
Quel ruolo, a giudizio del presidente Aico, non va mai perso di vista: l’umanizzazione è il tratto caratteristico degli infermieri di camera operatoria il cui rischio è quello di diventare tecnici: “Vogliamo essere infermieri di sala operatoria senza farci dominare dalla tecnologia” ribadisce Casarano alla platea di 600 iscritti all’Aico presenti nella sala congressi dell’hotel Tiziano di Lecce. “Ci ripetono in questi appuntamenti – rilancia la vice presidente della Federazione Ipasvi, Maria Adele Schirru – che la nostra è una professione insostituibile e centrale. Vorremmo che lo fosse nelle organizzazioni di lavoro e non solo negli indirizzi di saluto di questo eventi“.
Ed è la Schirru a ribadire che “la professione infermieristica è strategica e lo sarà sempre di più, ma la consapevolezza e la conquista di un riconoscimento professionale ce lo dobbiamo giocare sul campo“. Resta fondamentale l’elemento della relazione, più della tecnologia: “L’incontro con l’altro, la solidarietà la dobbiamo manifestare non solo verso il malato ma anche tra colleghi” ammonisce la Schirru.
Il 18esimo congresso nazionale Aico è momento di confronto, ma si è aperto con una vera festa salentina e lo spettacolo della pizzica.
Salvatore Petrarolo
 
                                    
                                                                         
                                                        
                    
 
                             
                             
                                 
				                
				             
						             
						             
						             
 
			         
 
			         
 
			         
 
			         
                                                                                                            
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