A.A.A. cercasi disperatamente i donatori di sangue. Il bene più prezioso per gli ospedali, inizia a scarseggiare. Il sangue è uno degli elementi fondamentali per affrontare interventi chirurgici importanti.
I donatori di sangue continuano a diminuire e perdonate il gioco di parole ma è una emorragia da arginare. Le banche del sangue degli ospedali non hanno grandi quantità di sangue, può succedere che alcuni interventi chirurgici programmati vengano slittati per carenza cronica di sangue.
Il sangue è un elemento fondamentale per la programmazione di interventi chirurgici importanti come per la cardiochirurgia, chirurgia vascolare o chirurgia generale.
Un intervento di sostituzione di Valvola Aortica o Mitrale oppure un bypass aorto-coronarico, richiedono 2 o 3 sacche di sangue, per questo risultano fondamentali i donatori di sangue e le loro costanti donazioni.
Bastano 450 ml di sangue per salvare delle vite umane. Nel nostro corpo circolano dai 4,5 ai 5,5 litri di sangue. È irrisoria la quantità che doniamo rispetto a quella che abbiamo, eppure, secondo i numeri elaborati dal Centro Nazionale Sangue nel 2016 sono stati registrati circa un milione e 688mila donatori, una cifra in calo di 40mila unità rispetto all’anno precedente. Essa sembra anche essere la più bassa dal 2011.
Le donazioni di plasma, necessarie anche per la produzione di farmaci utilizzati per molte terapie salvavita, hanno visto un calo di circa il 5%.
Ci chiediamo perché.
Poca informazione? Paura degli aghi? Mancanza di tempo?
La mancanza di tempo è una scusa poca valida, tutto il processo dura dai 45 ai 60 minuti. Il processo attraversa 5 brevi step, il questionario, la visita, il prelievo di sangue e la pausa di riposo.
Dedicare 60 minuti ogni 4 mesi non dovrebbe essere un problema.Per poter donare il sangue bisogna possedere alcuni requisiti minimi. Quali? È necessario avere un’età compresa tra i 18 e i 60 anni e un peso non inferiore ai 50 kg. La pressione arteriosa massima deve essere compresa tra 110 e 160 mmHg, quella minima tra 60 e 100 mmHg. Le pulsazioni devono essere comprese tra 50 e 100 battiti al minuto (con frequenza inferiore se si pratica attività sportiva), l’emoglobina non deve essere inferiore a 12,5 g/dL nelle donne e 13,5 g/dL negli uomini.
Al mattino è consigliabile consumare una sana colazione ricca di liquidi (succhi di frutta, spremute, thè poco zuccherato) con qualche fetta biscottata o biscotti secchi. Evitare cornetti e simili, paste da latte, latte e latticini in genere, come cappuccino e caffè macchiato.
Si raccomanda, la sera precedente al giorno della donazione del sangue, di cenare in maniera regolare. È anche consigliabile recarsi al centro trasfusionale a piedi per ottenere una pressione sanguigna ottimale. Evitare di bere superalcolici e terminare la cena entro le ore 24, per permettere la digestione entro le ore 8.00 del giorno successivo.
Attenzione a non fumare dal risveglio fino a 2 ore dalla donazione.
Non è possibile donare dopo aver assunto antinfiammatori o analgesici nell’ultima settimana, antibiotici nelle ultime due settimane o cortisonici nel mese. Anche a chi è stato sottoposto a interventi chirurgici, indagini endoscopiche, procedure con uso del catetere, cure odontoiatriche, tatuaggi o piercing, agopuntura o ferite accidentali con materiale contaminato negli ultimi 4 mesi non sarà consentita la donazione.
Il sangue e gli emocomponenti rappresentano un bene prezioso e la donazione deve essere considerata un gesto di solidarietà.
È però fondamentale che il donatore sia una persona sana ed in ottime condizioni di salute. È bene evitare alcune abitudini di vita che possono portarlo a rischio di contrarre infezioni e di conseguenze di trasmetterle. I test di laboratorio non sono sempre in grado di identificare soggetti infetti in maniera tempestiva e vengono seguiti dei criteri per escludere soggetti a rischio (esempio sono l’assunzione di droghe, trasfusioni avvenute negli ultimi 12 mesi, storie di epatite, di sifilide, positività al test dell’AIDS..).
Donare è un gesto bellissimo, da fare in maniera consapevole e cosciente. Esso può essere fatto più volte durante l’anno. In Italia, ad esempio, la legge prevede un massimo di quattro donazioni all’anno per l’uomo e due per la donna in età fertile, con un intervallo minimo di 90 giorni fra un prelievo e l’altro.
Secondo il censimento ISTAT e dati di raccolta regionali AVIS aggiornati al 31 dicembre 2016, in Puglia su una popolazione di 4.077.166 ci sono state solo 75.421 donazioni. Un numero nettamente basso se consideriamo la Lombardia che su 10.008.349 ha visto 490.316 donazioni.
Signori e signore,
ragazzi e ragazze,
riusciamo a duplicare il numero delle donazioni per l’anno che verrà?
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