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La Scala stratify

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La scala STRATIFY, dall’acronimo St. Thomas Risk Assesment Tool in Falling elderly inpatient, è stato elaborato e validato negli UK dal gruppo di Oliver

L’obiettivo è stato creare uno strumento di facile e rapida esecuzione (intorno ai 10 minuti), eseguibile sia da fisioterapisti che da infermiere addestrato alla somministrazione.

La compilazione della scala non si effettua tramite osservazione diretta del paziente, ma il valutatore riporta il punteggio basandosi sulle informazioni ricavate da osservazione precedente o da altri caregiver. Gli item sono 5, ed indagano i fattori di rischio di caduta.

Gli items della Scala stratify

La scala è utilizzata a livello sia nazionale che internazionale. Di seguito, analizzeremo gli item secondo la versione validata italiana.

  1. Il primo quesito che si pone è se il paziente si trova ricoverato all’interno del reparto a causa di una caduta oppure se è caduto durante la degenza; è utile quindi per sapere se ci sono stati eventi precedenti e/o se è già accaduto un evento all’interno del setting ospedaliero.
  2. In seconda battuta, si domanda lo stato psico-motorio del paziente, in particolare rispetto agitazione motoria, irrequietezza, la capacità di controllo dello stato emotivo.
  3. La terza domanda indaga la funzione visiva, nel caso questa possa limitare le ADL del paziente.
  4. Il quarto item quantifica la frequenza di minzione, con un cut-off inferiore alle 3 ore.
  5. L’ultimo quesito valuta la mobilità del paziente, quantificando all’interno di uno schema sottostante il grado di indipendenza nel compiere il passaggio sedia-letto e il cammino in piano.

Questi ultimi due, a differenza dei domini soprastanti, hanno un punteggio che oscilla da 0 a 3, dove 0 è l’impossibilità all’esecuzione e 3 rappresenta l’indipendenza; il punteggio risulta a rischio se la somma dei due item corrisponde a 3 o 4.

Diversamente da quanto riporta il sottoschema appena citato, a ogni risposta dei 5 item deriva una risposta Si oppure NO. La risposta affermativa corrisponde a 1 punto, mentre a negazione seguono 0 punti.

Come interpretare i risultati della Scala Stratify?

Il punteggio risultate dalla compilazione della scala STRATIFY può oscillare da 0 a 5, a seconda del numero di item positivi o negativi (come spiegato precedentemente).

All’interno del ventaglio, il cut off per la versione italiana prevede un effettivo rischio di caduta per il paziente con punteggio uguale o maggiore di 2; la sensibilità riportata dall’autore Oliver arriva fino al 0.93 (93%), mentre la specificità oscilla tra 0.68 e 0.83 (68%-83%).

Un’attenta analisi del 2017, svolta da Castellini et al. [3] ha evidenziato valori decisamente più bassi rispetto lo studio originale, arrivando addirittura a non intercettare 2/3 delle persone cadute durante lo studio osservazionale [3]. Per questo, il gruppo ha concluso che la sola valutazione con scala STRATIFY è inadeguata per valutare il rischio di cadute.

A differenza del territorio italico, uno studio canadese svolto da Papaioannou et al. ha fatto emergere come, attribuendo un punteggio differente per gli item, la sensibilità e specificità della scala possano esser resi più affidabili. La scala STRATIFY versione canadese possiede uno score massimo di 30 punti, mentre il cut off è stato calcolato al punteggio maggiore o uguale di 9 punti, con sensibilità 91,2% e specificità 60,2%. Inoltre, il valore inter-esaminatore, che corrisponde a 78% (0,78), è decisamente favorevole.

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