Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa sull’edizione 2019 del Rapporto MEV(i).
I decessi evitabili legati alla qualità dei servizi sanitari disegnano un’Italia tagliata a metà, con un Sud sempre più svantaggiato: le mappe epidemiologiche provinciali e regionali disegnate dall’ultimo Rapporto MEV(i) (consultabili su www.mortalitaevitabile.it) sembrano suggerire che gli effetti della regionalizzazione della sanità pubblica si riflettano anche sul fenomeno della mortalità evitabile.
È infatti sul versante della mortalità evitabile più legata ai servizi sanitari che si riconosce un netto andamento geografico. Partendo dal basso, la Campania conferma il suo primato negativo, preceduta da Sicilia, Valle d’Aosta, Calabria, contrapposte alle prime posizioni di Trentino Alto Adige, Marche, Veneto.
Dei 101.000 decessi avvenuti prima dei 75 anni per cause contrastabili con interventi di prevenzione va però ricordato che 2 su 3 sono correlati a carenza di prevenzione primaria, quella cioè che ciascuno di noi può attuare con un più sano stile di vita, perché legata soprattutto all’alimentazione e al consumo di alcol e tabacco. Si tratta di una quota di mortalità ancora elevata, soprattutto fra i maschi, ma per la quale l’andamento geografico è meno netto.
La classifica provinciale, basata sul complesso delle cause evitabili, vede Treviso, Siena, Firenze ai primi posti, dove cioè il peso della mortalità evitabile è minore, Caltanissetta, Caserta, Napoli nelle ultime posizioni. Gran parte delle province del Nord sono posizionate nella prima metà della classifica, a eccezione di Aosta, delle province piemontesi (salvo Torino e Novara), delle lombarde Sondrio, Cremona, Pavia e, infine, di Gorizia, Rovigo e Ferrara, tutte oltre metà classifica. È invece necessario arrivare a un quarto della classifica per incontrare la prima provincia meridionale, Bari, al 28° posto su 110. Prima di metà classifica sono presenti solo altre quattro province delle 41 meridionali: Isernia, Lecce, Barletta-Andria-Trani, Teramo.
Tra le regioni del Centro Italia il territorio del Lazio appare più affine al Sud, con tutte le cinque province nella seconda metà della classifica, mentre le province di Toscana, Umbria, Marche raggiungono tutte la prima parte, ad eccezione di Lucca.
Le classifiche del Rapporto MEV(i) tengono conto non solo del numero di decessi avvenuti prima dei 75 anni per cause per le quali non si dovrebbe morire, ma anche dell’età alla morte, attribuendo un maggior peso ai decessi avvenuti in età più giovanili. Trattandosi di decessi contrastabili con più efficaci interventi di sanità pubblica, MEV(i) esprime il tributo pagato dalla collettività alla mortalità evitabile, quantificandolo in giorni di vita perduti pro-capite dall’intera popolazione. Ciò consente una misurazione più accurata della dimensione del fenomeno e, soprattutto, della variabilità tutt’altro che trascurabile che si riscontra fra le popolazioni regionali e provinciali.
Leggendo i risultati del Rapporto MEV(i), che annualmente monitora l’andamento delle diverse componenti della mortalità evitabile, risulta evidente che è necessario impegnarsi su entrambi i fronti: quello dei servizi sanitari di prevenzione, diagnosi, terapia, cura, riabilitazione da un lato, e quello dell’informazione e dell’educazione sanitaria dall’altro. Inoltre è necessario condurre approfondimenti anche a livello locale, mirati a individuare determinanti e fattori di rischio.
Rapporto MEV(i) 2019 – Classifica della Mortalità Evitabile
Giorni perduti std pro-capite per cause di morte
contrastabili con interventi di prevenzione
1 Treviso 14,97
2 Siena 15,14
3 Firenze 15,33
4 Rimini 15,41
5 Monza-Brianza 15,53
6 Modena 15,65
7 Trento 15,68
8 La Spezia 16,01
9 Vicenza 16,02
10 Prato 16,04
11 Pesaro-Urbino 16,13
12 Verona 16,26
13 Padova 16,29
14 Fermo 16,31
15 Milano 16,37
16 Perugia 16,39
17 Ancona 16,40
18 Forlì-Cesena 16,40
19 Como 16,46
20 Pisa 16,57
21 Macerata 16,58
22 Reggio Emilia 16,81
23 Lecco 16,85
24 Ravenna 16,87
25 Bologna 16,99
26 Pordenone 17,01
27 Ascoli Piceno 17,04
28 Bari 17,06
29 Arezzo 17,18
30 Pistoia 17,18
31 Varese 17,26
32 Venezia 17,32
33 Terni 17,46
34 Imperia 17,55
35 Genova 17,59
36 Parma 17,60
37 Bolzano 17,63
38 Massa-Carrara 17,73
39 Isernia 17,78
40 Brescia 17,83
41 Bergamo 17,83
42 Mantova 17,86
43 Savona 17,92
44 Lecce 17,93
45 Lodi 17,95
46 Livorno 17,95
47 Udine 18,03
48 Barletta-AT 18,03
49 Torino 18,06
50 Teramo 18,15
51 Trieste 18,24
52 Novara 18,24
53 Piacenza 18,39
54 Grosseto 18,40
55 Belluno 18,43
56 Gorizia 18,52
57 Pescara 18,66
58 Chieti 18,74
59 Olbia-Tempio 18,81
60 Cagliari 18,89
61 Verbano-CO 18,90
62 Cuneo 18,97
63 Campobasso 19,02
64 Rovigo 19,04
65 Asti 19,05
66 Ragusa 19,06
67 Taranto 19,13
68 Roma 19,23
69 Brindisi 19,24
70 Oristano 19,32
71 Foggia 19,35
72 Catanzaro 19,36
73 Ogliastra 19,39
74 Potenza 19,42
75 Matera 19,45
76 Trapani 19,47
77 Lucca 19,59
78 L’Aquila 19,61
79 Vibo Valentia 19,63
80 Ferrara 19,63
81 Agrigento 19,77
82 Viterbo 19,86
83 Avellino 19,86
84 Cosenza 20,08
85 Latina 20,13
86 Cremona 20,20
87 Palermo 20,29
88 Enna 20,34
89 Alessandria 20,34
90 Crotone 20,36
91 Frosinone 20,38
92 Vercelli 20,39
93 Aosta 20,39
94 Benevento 20,42
95 Pavia 20,47
96 M. Campidano 20,57
97 Sondrio 20,57
98 Salerno 20,58
99 Biella 20,64
100 R. Calabria 20,68
101 Catania 20,72
102 Rieti 20,76
103 Messina 20,81
104 Siracusa 21,08
105 Sassari 21,15
106 Carbonia I 21,22
107 Nuoro 22,12
108 Caltanissetta 22,28
109 Caserta 23,71
110 Napoli 23,8
Fonte: elaborazione Nebo Ricerche PA su dati Istat 2014-2016 – www.mortalitaevitabile.it
Consulta le mappe regionali e provinciali.
Redazione Nurse Times
ALLEGATO: Rapporto MEV(i) 2019
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