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La politica non investe sui professionisti della salute. Sfogo di Aurelio Filippini (Opi Varese): “Siamo stanchi, delusi e arrabbiati”

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La politica non investe sui professionisti della salute. Sfogo di Aurelio Filippini (Opi Varese): "Siamo stanchi, delusi e arrabbiati"
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Il presidende dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Varese, Aurelio Filippini, ha espresso sui social il proprio rammarico per le politiche sulla sanità. Coro di consensi per le sue parole, al quale si è unito il consigliere regionale Samuele Astuti (Pd), che critica la scelta della Regione Lombardia di riconoscere la retribuzione di risultato solo ai direttori delle aziende sanitarie.

“Ogni giorno, tutti i giorni, infermieri, i medici e gli altri professionisti della salute rispondono ai bisogni dei cittadini. Ogni giorno, tutti i giorni, medici e infermieri assistono e curano i cittadini che hanno bisogno di loro e della sanità. Ogni giorno infermieri e medici mettono la faccia, le mani, il cuore e la scienza per tutelare la salute delle persone così come dice la nostra costituzione. Ogni giorno infermieri e medici mettono la faccia, le mani, il cuore e la scienza per coprire le carenze che le scelte di una politica non attenta alla sanità sta portando avanti”. Questa la premessa dello sfogo social pubblicato da Aurelio Filippini (foto), presidente di Opi Varese.

Uno sfogo che prosegue così: “Se ci chiedete perché ancora lo facciamo, vi rispondiamo che crediamo nella nostra professione. Perché in quel letto, in quell’ambulanza, in quella casa, in quell’ambulatorio, in quella sala operatoria c’è qualcuno che ha bisogno, che ha bisogno di noi. Se ci chiedete se siamo stanchi, delusi e arrabbiati, la risposta è sì! Non investire sui professionisti della salute vuol dire disinvestire sulla sanità e sulla salute”.

Le parole di Filippini, condivise da tantissimi operatori sanitari, esprimono il senso di frustrazione di una categoria che non si sente tutelata dalla politica, tanto a livello nazionale quanto a livello locale. Si pensi al no del ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, alla richiesta di maggiori fondi avanzata dal collega Orazio Schillaci (4 miliardi in più nel Fondo sanitario). Ma si pensi pure alla retribuzione di risultato, riconosciuta dalla Regione Lombardia solo ai direttori delle aziende sanitarie.

Al coro di consensi per il pensiero manifestato da Filippini, si è unito Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd, prendendo spunto proprio dalla questione della retribuzione di risultato, che sulla quale si è aperto un aspro dibattito. Questo il suo commento: “Non possiamo che esprimere solidarietà ai professionisti della sanità, in particolare agli infermieri: un riconoscimento alla dirigenza e non a chi sta in prima linea non può che essere vissuto come uno schiaffo. Quindi, pieno appoggio alle parole di Aurelio Filippini, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Varese”.

Sempre Astuti: “Non vogliamo strumentalizzare quanto viene detto in queste ore, ma è evidente che gli operatori sanitari si sono stancati di veder attribuire riconoscimenti economici sempre ai vertici e mai alla base. Questo perché Regione Lombardia premia i dirigenti che nomina direttamente e che poi in questi anni hanno oggettivamente creato non pochi problemi nella nostra provincia, da Nord a Sud, con ospedali depotenziati, personale sanitario che da anni, e negli ultimi due in particolare denuncia disagi, malfunzionamenti, incapacità di prendere decisioni vere e, tra l’altro, molta poca chiarezza”.

Conclude il consigliere Dem: “Non ci si stupisca, poi, se c’è una vera e propria emorragia di personale infermieristico verso la vicina Svizzera, dove viene ricompensato, in particolare da un punto di vista economico, a tutt’altro livello”.

Redazione Nurse Times

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