Gentile direttore,
sono Martina Carbonaro, laureata ad Aprile del 2022 all’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli presso l’istituto Nazionale Tumori IRCCS G. Pascale.
Il presente elaborato, con il notevole supporto della Dott.ssa Amalia Scuotto, riguarda “La nutrizione parenterale nel paziente oncologico: gestione delle vie di somministrazione e prevenzione delle infezioni correlate”. E’ frutto di un accorta e costante analisi in merito alla gestione infermieristica del paziente sottoposto a nutrizione parenterale. La malnutrizione è una condizione clinica frequente. I pazienti oncologici sono particolarmente a rischio in quanto si sottopongono a chemioterapia e radioterapia, le quali posso causare effetti collaterali che riducono l’appetito come emesi, nausea, disgeusia che di conseguenza comportano una carenza dei nutrienti essenziali. Il peggioramento dello stato nutrizionale durante la degenza può essere prevenuto applicando rigorosamente semplici interventi come: il controllo dell’ indice di massa corporea (IMC), delle misure antropometriche, della circonferenza addominale e delle braccia, dell’apporto energetico.
Nell’esame fisico questi parametri permettono di definire le quantità necessarie da assumere in base alle indicazioni LARN. L’attenzione, inoltre, è rivolta alla scelta e all’ appropriatezza della via di somministrazione adeguata e in particolare, al ruolo dell’infermiere nella gestione degli accessi venosi centrali per la nutrizione parenterale, il quale si conferma essere l’anello di congiunzione nell’equipe per la gestione ospedaliera e nell’assistenza domiciliare. La tesi si conclude con una revisione della letteratura scientifica nella banca dati PUBMED in merito all’importanza dell’intervento infermieristico nella somministrazione degli ONS (supplementi nutrizionali orali).
ABSTRACT
La malnutrizione è una condizione clinica frequente che consegue ad un alterato bilancio tra apporto calorico e/o di nutrienti e loro fabbisogni, per un tempo sufficientemente protratto, a seguito di una inappropriata assunzione con la dieta o per circostanze che determinino un aumentato fabbisogno ovvero che ne alterino la capacita di utilizzazione da parte dell’organismo. I pazienti oncologici sono particolarmente a rischio di malnutrizione perché si sottopongono a chemioterapia e radioterapia e possono avere effetti collaterali che riducono l’appetito come vomito, nausea, disgeusia che causano carenza dei nutrienti essenziali, per la presenza frequente di malattie concomitanti e spesso anche per motivi socio-economici. I criteri diagnostici per rilevare uno stato di malnutrizione in contesto ospedaliero non sono universalmente riconosciuti. Esistono una serie di interventi infermieristici per migliorare la gestione di pazienti a rischio di malnutrizione ma la loro applicazione nella pratica quotidiana non è sempre rigorosa.
Implementazioni per la pratica infermieristica
L’obiettivo è migliorare la presa a carico del paziente oncologico a rischio di malnutrizione. Evidenziare le modalità assistenziali più adatte per evitare un peggioramento dello stato nutrizionale durante la degenza e dopo la dimissione da una struttura ospedaliera acuta. In particolare identificare i metodi più indicati per valutare lo stato nutrizionale e la corretta gestione e somministrazione della nutrizione parenterale.
Materiali e metodi
Dopo approfondimento del quadro teorico e definizione degli obiettivi in base a informazioni ottenute grazie alla consultazione di libri di testo e documenti di carattere generale, è stata effettuata una ricerca della letteratura scientifica recente nella banca dati PubMed.
Sono stati inizialmente identificati 165 articoli pubblicati dal 2012 dai quali sono stati selezionati 8 lavori in cui è emerso che l’intervento infermieristico nella somministrazione degli ONS (supplementi nutrizionali orali) è fondamentale in quanto lo screening nutrizionale aiuta a prevenire o trattare la malnutrizione.
In particolare, sono state consultate le linee guida SINPE (Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo) per la nutrizione artificiale nel paziente oncologico ed utilizzate le scale di valutazione quali: Malnutrition Universal Screening Tool – MUST, Mini Nutritional Assessment – MNA, Nutrition Risk Screening 2002 (NRS-2002).
Risultati
Le evidenze scientifiche hanno indicato possibili interventi infermieristici attuabili al momento del ricovero, durante la degenza e alla dimissione dei pazienti. Al momento del ricovero è importante rilevare lo stato nutrizionale del paziente utilizzando opportune scale di valutazione. Il peggioramento dello stato nutrizionale durante la degenza può essere prevenuto applicando rigorosamente semplici interventi come il controllo del peso corporeo e dell’apporto energetico. Al momento della dimissione del paziente, la trasmissione d’informazioni precise relative allo stato nutrizionale può facilitare la presa a carico da parte delle strutture predisposte alla riabilitazione e prevenire complicanze.
Dott.ssa Martina Carbonaro
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