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La mia giornata da infermiere nella Nursing Home

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Antonio Caracallo, nuovo collaboratore di Nurse Times, ci racconta in questo articolo d’esordio la quotidianità della struttura irlandese dove presta servizio.

La mia giornata lavorativa inizia alle 8. In Irlanda, come in UK, si adotta una turnazione di 12 ore. Nella Nursing Home (struttura privata che si interpone tra una RSA e un hospice) dove lavoro abbiamo 3 break, due da 15 minuti e uno da 30 all’ora di pranzo.

Si comincia col controllo degli stupefacenti con doppia firma, una a carico dell’infermiere che smonta e un’altra per chi smonta. Subito dopo c’è il passaggio di consegne. Come in tutte le strutture, durante le consegne il turno di notte riporta le notizie relative al giorno prima e alla notte appena passata. Finite le consegne si inizia con la terapia. Attualmente abbiamo terapia orale, inalatoria, topica e sottocutanea.

Abbiamo tre round: alle 8, alle 13 e alle 17:00. Il mio piano è composto da 32 residenti, per 2 infermieri. In questa struttura ci sono persone che hanno patologie come demenza, Parkinson, schizophrenia, ecc. Quando si finisce un round, si rassetta il trolley e si prepara la terapia per il round successive.

I farmaci vengono mandati dalla farmacia in blister di plastica. Sul blister sono apposti nome e cognomen, data di confezionamento e orario di somministrazione. Con l’aiuto del tablet, si può controllare la correttezza del farmaco. L’eventuale applicazione di cerotti oppiacei viene eseguita con doppio controllo e doppia firma.

Una volta eseguita la terapia, si passa alle eventuali medicazioni. Per ogni medicazione c’è bisogno di scattare una foto che, previo consenso scritto durante l’ammissione, viene salvata nella sezione della medicazione, così da monitorarne l’evoluzione. Se c’è bisogno di raccogliere campioni di urine, si delegano gli HCA, che procedono alla raccolta e, una volta analizzati i campioni, si decide il da farsi.

All’ora di pranzo tutti i residenti sono portati in quella che si chiama Dining Room, per il pranzo e per la cena. Nel mezzo i residenti vengono impegnati con attività come Bingo, domande Trivia, proiezione di film, ecc. Dal lunedì al venerdì i medici vengono a visitare i residenti. Per ognuno di loro abbiamo un faldone nel quale appuntiamo i nomi dei residenti che necessitano di essere visitati o anche solo per far controllare e firmare eventuali risultati di esami di laboratorio.

Quando i medici vanno via si passa al riordino dei farmaci, via mail o telefono. Previo invio di ricette tramite mail, si scrive sul sistema quello che è stato deciso. In alcuni casi si contattano i parenti, specie se vi è stata una modifica nella terapia o ci sono aggiornamenti vari.

In Irlanda è disponibile anche un’agenzia che si chiama Doctor on Call, da contattare nel momento in cui si ha necessità di un dottore. Durante la prestazione ci viene data una tempistica. Ovviamente, in caso di emergenza, si attiva l’ambulanza. Nella struttura ci sono sempre due CNM (caposala) per ogni evenienza, consigli e/o problem. Si possono contattare a qualsiasi ora, anche se il più delle volte girano per i piani. Come per Doctor on Call, esistono anche agenzie che vengono contattate nel momento in cui serve personale extra o per sopperire alla mancanza di un’unità infermieristica o HCA che sia.

Per ogni residente vengono stilati dei piani di cura ad personam. Si va dal piano di cura delle cadute a quello di fine vita (end of life). Questi piani di cura sono stilati col residente, un suo parente e i Key Worker, ovvero le persone che hanno in carica quella persona. Hanno una valenza mensile, ma devono essere aggiornati al bisogno. Alla pari dei piani di cura ci sono gli Assesment (figura simile all’Oss). Questi hanno il compito di valutare la persona nel corso della degenza, si aggiornano ogni 4 mesi o, nel caso in cui ci sia un decadimento psichico, anche prima.

Alle 20 c’è il passaggio di consegne con lo staff della notte e il nuovo controllo dei farmaci stupefacenti. Quanto alla la turnazione, lavorando 12 ore a turno, si lavora circa 14 giorni al mese, ma di questo parlerò nel prossimo articolo.

Antonio Caracallo

 

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