Stop a precariato: stabilizzare e riprendere la trattativa con ARAN
FIALS non ha mai fatto segreto delle riserve e perplessità riguardo gli stanziamenti economici alla base del rinnovo contrattuale, ma abbiamo sottoscritto il rinnovo del CCNL del personale del comparto sanità, perché di fatto era stata accolta una parte rilevante e significativa dei contenuti della nostra piattaforma contrattuale, ad iniziare dall’allineamento al CCNL della dirigenza sanitaria, riguardo l’istituto degli incarichi e perché con la crescita dell’inflazione (a +11,6% a dicembre 2022) rimandare il rinnovo contrattuale sarebbe stato un danno maggiore per i lavoratori.
Tuttavia, a mesi di distanza da quella firma, la definizione della sezione contrattuale riservata al personale della ricerca sanitaria, sembra ancora un miraggio. I lavori sono fermi dal 16 novembre 2022 e finalmente, dopo nostro sollecito, nella giornata di ieri è arriva una nuova convocazione per il mese dí aprile.
Stupisce il ritardo, se non l’inerzia, su questa sezione contrattuale che, seppur di interesse per un numero di personale minore, la sua importanza è centrale per la funzione e per gli obiettivi del SSN.
È ormai tristemente noto che il nostro Paese, colpevolmente, investa poco nella ricerca sanitaria. Eppure, la tragica vicenda del Covid ha evidenziato i gravi danni arrecati alle aspettative di salute individuali e collettiva che sono state drammaticamente compromesse; ed ancora non si sa quando si potrà ristabilire un livello di quasi normalità ante periodo pandemico.
Nel mentre il nostro Paese continua a sottovalutare la ricerca sanitaria, i precari che operano con competenza e passione negli IRCSS e negli IZS costituiscono una risorsa eccezionale che, purtroppo, si sta riducendo progressivamente nel numero.
Per evitare ulteriori fughe di cervelli all’estero, la FIALS rivendica la rapida chiusura dell’intesa sulla specifica sezione contrattuale, ma rivendica anche da Governo e Parlamento il riconoscimento complessivo dei diritti dei precari della ricerca sanitaria, a partire dalla fine del loro lungo, indegno ed insopportabile stato di precariato e prevedendo anche per essi la stabilizzazione con il pieno riconoscimento economico, normativo e previdenziale dei periodi di sfruttamento nei vari periodi di contratti flessibili ai quali sono stati sottoposti. Non solo. Per quei medici, biologi, psicologi che abbiano i requisiti, chiediamo anche il passaggio al CCNL della dirigenza medica e sanitaria.
“Stanchi di aspettare una volontà politica disposta a sanare questa pura discriminazione ai danni di questo personale, – commenta il Segretario nazionale della FIALS Giuseppe Carbone – abbiamo avviato anche un’azione legale a tutela di questi lavoratori evidentemente dimenticati da tutti”.
Redazione NurseTimes
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