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Gentile Direttore, sono Corina Ionelia Ilie, neolaureata all’Università degli studi di Siena in infermieristica. Il mio elaborato si concentra su una categoria ben precisa di lutto: quello a seguito di un aborto spontaneo. L’infermiere ha un ruolo attivo in questo percorso, ruolo che si limita ad un’assistenza “frettolosa” ed “insensibile”. L’intento della mia ricerca era di capire quali fossero le competenze necessarie e quali gli interventi infermieristici, da attuare durante il percorso, per evitare lutti disfunzionali e andare incontro alla guarigione.
ABSTRACT
Problema
L’aborto spontaneo è un evento al quale non si è preparati, i genitori felici dell’arrivo di un bambino non si aspettano di poterlo perdere con tanta facilità ancor prima di averlo; Questo molto probabilmente perché viviamo in una società fatta di aspettative in cui ci vengono inculcati sin da piccoli determinati stereotipi come: “le donne da sempre hanno partorito e avuto figli in qualsiasi tipo di circostanza”. Da qui nasce la mia domanda di ricerca, da un argomento che viene trattato in maniera frettolosa e spesso superflua in quanto non sempre gli viene attribuito il giusto peso. Numerose sono le donne soggette a questo tipo di perdita e che hanno a che fare con questo preciso tipo di lutto. Lo scopo di questo studio è una revisione della letteratura per capire le competenze di cui dovrebbe essere provvista la figura infermieristica in queste circostanze.
Materiali e metodi
La ricerca è stata condotta su banche dati quali PubMed e Google Scholar, libri di testo e sitografia varia. Sui data base biomedici le stringhe di ricerca utilizzate sono state: “Abortion” [All Fields] OR “spontaneous abortion” [MeSH Terms] OR “spontaneous” [All Fields] AND “abortion” [All Fields] OR “abortion” [All Fields] AND “abortion nurse” [MeSH Terms] OR “abortion” [All Fields] AND “nurse” [All Fields] OR “grief” [All Fields] OR “Abortion grief” [MeSH Terms] OR “abortion” [All fields] AND “grief” [All Fields] OR “Complicated grief” [MeSH Terms] OR “complicated” [All Fields] AND “grief” [All Fields]. I risulati hanno fornito numerosi articoli per ogni stringa di ricerca di cui ne sono stati selezionati 24, avvalendosi di alcuni criteri di inclusione ed esclusione al fine di poter raggiungere l’obiettivo. Come fase ultima di questo studio è stata effettuata un’analisi della letteratura per individuare i livelli di evidenza capaci di rispondere al quesito di ricerca.
Risultati
Dal punto di vista delle donne, o comunque dei genitori in lutto, il tipo di assistenza recato è superfluo e spesso inadeguato alle circostanze. Dal punto di vista infermieristico la formazione per poter supportare al meglio le persone non è sufficiente per poter aiutare i soggetti ad affrontare il percorso luttuoso.
Conclusioni
Dalla ricerca è emerso che potrebbe essere funzionale mettere in atto percorsi di follow up per le donne in questione, a distanza di mesi, inoltre, la presenza di infermieri ben preparati garantisce alle pazienti di essere informate e supportate in maniera adeguata. L’operatore sanitario deve esser pronto per poter garantire un tipo di aiuto che sia continuativo, che soddisfi i bisogni dei soggetti che stanno vivendo una perdita: sia che si parli di silenzi, che di comprensioni, in entrambi i casi assicurarsi sempre di non assumere atteggiamenti ottimisti e scontati che diano per “futile” il problema dei genitori, in quanto causerebbe un percorso di lutto disfunzionale.
Dott.ssa Corina Ionelia Ilie
Tesi: Lutto a seguito di un aborto spontaneo: analisi clinica delle competenze infermieristiche
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