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La delibera del Veneto e la questione vaccinazioni sono finti problemi!

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Il pianeta “professioni sanitarie”: i cambiamenti avvenuti, quelli attesi e le resilienze di tanti!
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Gentile Direttore di Nurse Times,

il vero problema è capire dove vogliamo portare l’infermieristica e gli infermieri. 

Al momento il “gap” presente tra gli insegnamenti disciplinari e il fare ordinario è abissale!

In troppi casi l’operatività di tutti i giorni è più “similoss” che infermieristica (se non c’è il progetto e la pianificazione, e a seguire la gestione, la verifica e la valutazione, non c’è la disciplina).

Al momento siamo fermi da tre lustri e stiamo arretrando di 5!

È necessario rimettete mano all’intero sistema, con posizioni chiare (e coraggiose) della politica.

Gli interventi “rappezzativi” solitamente non sono risolutori di problemi … e in questo caso men che meno!

Alcune argomentazioni “core”, anche per stimolare un dibattito, indispensabile per una condivisione delle strategie e delle azioni per raggiungere gli obiettivi da tanto attesi (e da tanto tempo normati):

1. Criteri chiari per professori disciplinari nelle sedi universitarie (ordinari – associati – ricercatori), pieno riconoscimento di status e ruolo e criteri per la selezione e la relativa assegnazione;

2. Dirigenza infermieristica – chiara definizione delle posizioni disciplinari e quelle contendibili e sviluppo nell’area gestionale e nell’area professionale, nel rispetto dei dettati contrattuali dell’Area della Dirigenza;

3. sviluppo degli incarichi di funzione organizzativi dell’area del comparto nell’area della dirigenza (almeno per le posizioni a maggiore complessità), con contestuale “congelamento” delle posizioni dell’area del comparto transitate nella dirigenza, per un utilizzo più corretto e razionale delle risorse;

4. superamento delle questioni poste alle dichiarazioni congiunte 6 e 7 del CCNL dirigenza e previsione delle indennità di esclusività e specificità anche per la dirigenza infermieristica e delle professioni sanitarie, al pari di quanto riservato alla dirigenza medica;

5. ripensamento del percorso formativo dell’OSS e del relativo profilo professionale (l’attuale profilo è vecchio di 20 anni, sostitutivo di altre professioni attivate e/o soppresse ancora 10 e 20 anni prima, con una formazione di livello inferiore ed una operatività maggiore!  Inserimento della figura dell’OSS nell’area sanitaria, definizione di elenchi di operatori in possesso della qualifica e obbligo del sistema ECM;

6. definizione di criteri e standard per la determinazione delle risorse necessarie per il funzionamento delle strutture e dei servizi ospedalieri, territoriali e residenziali;

7. ripensamento degli staffing ospedalieri e residenziali e ridefinizione delle necessità territoriali (numerosità e tipologie);

8. sviluppo dei percorsi specialistici (fermi da 15 anni) e ridefinizione delle organizzazioni, dei ruoli e delle responsabilità, con percorsi di carriera strutturati e valorizzazione vera di ogni livello della filiera professionale;

9. piano formativo decennale (ECM) per riportale gli infermieri alle funzioni specifiche e caratterizzanti la disciplina;10. un CCNL che non calpesti la dignità dei professionisti (con riferimento sia al tabellare, sia alla quantificazione delle indennità del disagio, ferme ancora all’epoca della lira) e l’apertura incondizionata alla libera professione.

Non sono accettabili parcellizzazioni di alcun genere.

Se siamo arrivati a questo punto in tanti hanno responsabilità pesantissime!! Dalla politica alle organizzazioni sindacali, alle direzioni aziendali, alla dirigenza (di tutte le tipologie e professioni), agli stessi infermieri e agli ordini professionali.

Non è certamente il momento di “andare a caccia delle streghe” … ma è il momento della ricerca della compattezza, per ottenere quello che le leggi hanno definito da almeno un ventennio e che in tanti, a partire dalla politica, fanno fatica a comprendere!  

Di contro, gli infermieri, soprattutto in questo difficile momento della pandemia, hanno dimostrato, ad ogni livello della filiera professionale, un livello assoluto di professionalità e responsabilità … con tante citazioni ed encomi … ma mai una chiamata ai tavoli di programmazione (non per lobby, ma per i livelli di specificità e caratterizzazione dei saperi).

È ora di agire, con la volontà di riuscire e il coraggio di cominciare … da parte di tutti!!

Ad maiora

Marcello Bozzi

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