Home Massimo Randolfi Interferone beta per la cura a domicilio dei pazienti Covid-19 over 65
Massimo Randolfi

Interferone beta per la cura a domicilio dei pazienti Covid-19 over 65

Condividi
Trattamento invasivo per il NSTEMI, lo studio
Condividi

Curare nel proprio domicilio i pazienti Covid-19 over 65 che presentano sintomi lievi con l’Interferone beta. Questo è l’obiettivo dello studio promosso dall’Istituto di Farmacologia Traslazionale (IFT) del CNR, disegnato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), come riporta il portale ufficiale dell’Iss.

Lo studio, dopo essere stato approvato dall’AIFA, è ora pronto ad arruolare pazienti sul territorio romano. La sperimentazione sarà svolta dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive (INMI) “Lazzaro Spallanzani” in collaborazione con l’Unità Speciale di Continuità Assistenziale Regionale (USCAR), mentre i risultati saranno analizzati dall’ISS per valutare l’efficacia del trattamento nel ridurre la progressione a forme più severe e nell’accelerare la negativizzazione.

Gli interferoni svolgono un ruolo essenziale nelle infezioni virali, agendo come un campanello di allarme. Diversi studi, alcuni dei quali condotti nei laboratori dell’ISS, hanno dimostrato che in aggiunta ad un’attività antivirale diretta, che si esprime al meglio nelle prime fasi dell’infezione, l’interferone beta possiede anche spiccate proprietà immunomodulatorie tra cui l’induzione di anticorpi e la stimolazione di risposte cellulari contro il virus.

“È noto – afferma Filippo Belardelli, già Direttore del Dipartimento di Ematologia, Oncologia e Medicina Molecolare dell’ISS, ora Ricercatore Senior Associato presso l’IFT – che i soggetti anziani mostrano una fisiologica riduzione dei livelli di interferone, il che li rende più vulnerabili alle infezioni. È oramai chiaro che gli interferoni abbiano un ruolo chiave nel controllo delle fasi più precoci di replicazione del coronavirus e nell’attivazione del sistema immune. Ed è proprio da qui che nasce il razionale dello studio, ovvero ripristinare nei pazienti anziani livelli ottimali di interferone nelle prime fasi dell’infezione”.

“Ci aspettiamo – aggiunge Eleonora Aricò, coordinatrice del progetto per l’ISS – che il trattamento con Interferone possa stimolare una migliore risposta immunitaria contro il virus, minimizzando così il rischio di progressione della malattia”.  

“L’Interferone beta è da tanti anni in clinica e stavolta verrà usato ad un dosaggio basso che non dovrebbe avere effetti collaterali – precisa Giuseppe Sconocchia dell’IFT del CNR – Altri studi clinici lo hanno utilizzato in pazienti affetti da COVID-19, ma sempre in stadio più avanzato di malattia, quando forse era troppo tardi. Il razionale innovativo del presente studio risiede quindi nella tempistica del trattamento che infatti avverrà a casa dei pazienti”.

 “La diffusione di nuove varianti virali – afferma Emanuele Nicastri, Direttore della U.O.C. Malattie Infettive ad Alta Intensità di Cura dello Spallanzani – mostra l’importanza di identificare farmaci anche domiciliari capaci di contrastare il virus sin dalle prime fasi di infezione riducendo la sintomatologia nei soggetti più vulnerabili al COVID-19”.

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Irccs De Bellis di Castellana Grotte (Bari): avviso pubblico per 18 posti da oss
Massimo RandolfiO.S.S.

Irccs De Bellis di Castellana Grotte (Bari): avviso pubblico per 18 posti da oss

L’Irccs De Bellis di Castellana Grotte (Bari) ha indetto un avviso pubblico,...

Per il Magnifico Rettore dell’Università di Trento gli infermieri sono ‘paramedici': la replica dell'OPI
Massimo Randolfi

Per il Magnifico Rettore dell’Università di Trento gli infermieri sono ‘paramedici’: la replica dell’OPI

Replica al Magnifico Rettore dell’Università di Trento: Gli infermieri sono professionisti sanitari, il paramedico...

Professioni sanitarie, via libera della Camera a un'indagine conoscitiva sulle loro problematiche
Massimo Randolfi

Professioni sanitarie, via libera della Camera a un’indagine conoscitiva sulle loro problematiche

“È arrivato il momento di affrontare con massima attenzione e consapevolezza tutti...