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Infezioni nosocomiali: è bene che il paziente ricordi a medici e infermieri di lavarsi le mani?

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Infezioni nosocomiali: è bene che i pazienti ricordino a medici e infermieri di lavarsi le mani?
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Molti pazienti vorrebbero ricordare ai professionisti della salute che li assistono, la necessità di lavarsi le mani tra una procedura e l’altra. Questo è il risultato emerso da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Seoul National University College of Medicine e pubblicato sull’American Journal of Infection Control.

Secondo gli autori però, tale promemoria non sarebbe gradito da medici, infermieri e altri operatori sanitari.

“L’igiene delle mani è considerata tra le misure più efficaci per prevenire la diffusione delle infezioni nosocomiali che possono manifestarsi in ogni ambiente di cura”, spiegano gli studiosi.

“Risulta fondamentale costruire un rapporto basato su maggior comprensione e collaborazione ed un ambiente che possa promuovere la collaborazione tra pazienti e professionisti della salute.”

Le autorità sanitarie nazionali hanno già più volte raccomandato ai pazienti di partecipare attivamente nei processi necessari per migliorare l’igiene delle mani di chi si prende cura di loro.

Gli autori della ricerca hanno però ribadito come l’idea non sia ben tollerata ne da alcuni pazienti ne da altrettanti operatori sanitari.

Il dott. Min-Kyung Kim della Seoul National University College of Medicine ed i suoi colleghi hanno intervistato complessivamente 334 pazienti, 152 medici e 387 infermieri presenti in un singolo ospedale di Seoul.

Hanno domandato a pazienti e famigliari se fossero a conoscenza dell’importanza di una corretta igiene delle mani e se avessero mai chiesto informazioni a medici e infermieri (o pensato di chiedere) in merito allo stato igienico delle loro mani. A coloro che hanno risposto negativamente, è stato domandato per quale motivo non avessero mai posto tale domanda.

I ricercatori hanno poi chiesto a medici e infermieri informazioni sulla loro percezione in merito all’importanza del lavaggio delle mani. Hanno anche domandato con che frequenza si lavassero le mani e le motivazioni per le quali avessero deciso di non lavarsi le mani in determinate situazioni. L’ultima domanda ha riguardato la loro opinione sul tema della partecipazione del paziente nel ricordare agli operatori di lavarsi le mani.

Il 75% dei pazienti e l’84% dei loro famigliari avrebbe desiderato chiedere agli operatori di lavarsi le mani prima di una determinata procedura diretta.

Solamente il 26% dei medici e il 31% degli infermieri si è dichiarato favorevole all’idea che i pazienti domandassero loro se si fossero lavati le mani prima di interagire con un paziente. Le principali motivazioni fornite dagli operatori per non voler coinvolgere pazienti e famigliari in tale processo hanno riguardato i possibili effetti negativi sulla tipologia di relazione che si sarebbe potuta instaurare tra le parti.

Un’altra motivazione che spingerebbe i sanitari a non voler ricevere suggerimenti dai pazienti sarebbe l’aumento del carico di lavoro conseguente alla carenza di conoscenze in materia dei pazienti. Anche il rischio di perdita di autorevolezza nei confronti delle persone assistite è stato citato.

Piuttosto che una partecipazione attiva del paziente (con eventuale necessità di spiegazioni in materia di igiene delle mani) molti professionisti preferirebbero che venisse loro richiesto direttamente di lavare le mani nuovamente. Ma per i pazienti ed i loro parenti, sarebbe meglio poter valutare direttamente in quale modo gli operatori si lavino le mani, anche attraverso l’utilizzo di questionari di gradimento, piuttosto che dover domandare agli stessi di effettuare tale procedura direttamente.

Il dott. Nasia Safdar, non coinvolto direttamente nello studio, ha dichiarato che i pazienti e i loro caregivers si sono dimostrati consapevoli dell’importanza dell’igiene delle mani, ma non si sono dimostrati concordi sulle modalità per promuovere tale pratica.

“Il coinvolgimento del paziente e dei loro famigliari, è fortemente condizionato da specifiche culturali, pertanto i risultati ottenuti non sono generalizzabili.”

Secondo Safdar, ricercatore presso la University of Wisconsin Department of Medicine, medici, infermieri e pazienti si sentirebbero più a loro agio se ogni persona assistita o parente avesse l’opzione di poter ricordare liberamente allo staff ospedaliero l’importanza del lavaggio delle mani, considerato un tassello fondamentale per la prevenzione delle infezioni.

Simone Gussoni

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