Si parte alle 10, con la manifestazione in programma a Milano. Domani tocca a Trento e il 24 marzo a Verona.
Gli infermieri italiani scendono nuovamente in piazza per potestare contro le promesse non mantenute delle istituzioni. Ad annunciarlo è il sindacato Nursin Up, che ricorda i prossimi appuntamenti. Dopo Ferrara, Rimini e Genova, si ricomincia dalle manifestazioni di Milano (oggi, 10 marzo, alle 10, davanti al Pirellone), Trento (domani, 11 marzo, alle 10, davanti al Commissariato del Governo) e Verona (giovedì 24 marzo in piazza Bra).
Gli infermieri chiedono, prima di tutto, un doveroso adeguamento degli stipendi, in linea con glialtri Paesi europei (siamo mestamente ancora al terzultimo posto; peggio di noi solo Estonia e Grecia), proporzionato alle responsabilità, ai carichi di lavoro, ai rischi che corrono ogni giorno e anche alle evoluzioni negative del costo della vita. Senza dimenticare l’elevata formazione, sia universitaria che plasmata anno dopo anno, con la quale fanno il paio l’esperienza sul campo e gli aggiornamenti continui.
Nei delicatissimi giorni che portano alla costruzione del nuovo contratto gli infermieri del Nursing Up, nel tenere fede alle proprie richieste all’Aran sulla valorizzazione contrattuale ed economica, riconoscono che cominciano a trasparire i primi spiragli di luce sulla parte normativa, ma c’è ancora della strada da fare. Scendono quindi in piazza per sensibilizzare i prefetti e i governatori locali ad agire in modo tempestivo sul Governo di Roma.
I turni massacranti, le sindromi da burnout, l’aver visto in faccia la paura e la morte, il subire ogni giorno violenze fisiche epsicologiche in corsia. E poi i numeri allarmanti, che restano scolpiti nella memoria, dei decessi e dei contagi durante la pandemia. “Tutto questo non può, non deve disperdersi nel silenzio”, ribadiscono dal sindacato.
I proclami di un Governo che, ingenti risorse alla mano (ad esempio con la Missione 6 del nuovo Pnrr), intende costruire una nuova sanità, puntando sulla valorizzazione delle proprie eccellenze professionali, di cui gli infermieri sono simbolo assoluto, si trasformino seduta stante in concreti e reali piani, che portino a “debellare piaghe” come la carenza di personale ormai cronica e la fuga all’estero dei giovani migliori.
In definitiva, “le manifestazioni del Nursing Up, oggi come in passato, rappresentano per gli infermieri l’occasione sia per l’ennesimo confronto con la collettività sia per rivolgere richieste legittime alle Regioni e al Governo, che di fatto apriranno la strada all’annunciato sciopero del prossimo 8 aprile, che ci vedrà incrociare le braccia per 24 ore e bloccare per sei giorni gli straordinari”.
Redazione Nurse Times
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