Il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Puglia commenta l’ordine di servizio diffuso nei giorni scorsi dal direttore della centrale operativa, Mario Balzanelli.
“L’ordine di servizio con cui il direttore della centrale operativa del 118 della Asl di Taranto, Mario Balzanelli, ha comunicato che in casi di particolare gravità gli infermieri a bordo delle ambulanze possono somministrare farmaci, seguendo le disposizioni da remoto del medico della centrale operativa, che a sua volta si basa sulle indicazioni sullo stato del paziente ricevute dal personale infermieristico sul posto, è servito per riaccendere i fari sulla situazione della rete dell’emergenza-urgenza pugliese e sulla carenza di personale”. Così Marco Galante, capogruppo del M5S in Regione Puglia.
“Servono linee guida omogenee e un protocollo unico sulle procedure clinico-assistenziali e sui compiti che gli infermieri del 118 sono chiamati a svolgere, al momento differenti per ogni provincia pugliese, e bisogna iniziare un serio confronto per la riforma della rete dell’emergenza-urgenza, procedendo all’istituzione di un apposito tavolo insieme all’assessorato alla Sanità”, aggiunge Galante, che chiederà di audire in III Commissione l’assessore alla Sanità, Rocco Palese, il direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, la Siiet (Società italiana degli infermieri emergenza territoriale) e lo stesso Mario Balzanelli, presidente della Società Italiana Sistema 118 e direttore della centrale operativa dell’Asl Taranto, nonché i direttori delle centrali operative delle altre Province pugliesi, e gli Opi pugliesi.
E ancora: “Analizzeremo i dati, che avevamo già richiesto dopo la precedente audizione, per ogni centrale operativa sui protocolli, sulle procedure utilizzate e sull’effettivo rispetto delle convenzioni stipulate sui territori tra Regione Puglia e associazioni per l’affidamento delle postazioni del 118. La Legge del 1992 prevede che il personale infermieristico professionale, nello svolgimento del servizio di emergenza, possa essere autorizzato a praticare iniezioni per via endovenosa, fleboclisi e manovre per salvaguardare le funzioni vitali, previste dai protocolli decisi dal medico responsabile del servizio, ma questo deve essere fatto con un regole scritte e concordate con la Regione e i comitati scientifici, che valgano per l’intero territorio”.
Conclude Galante: “Dobbiamo dare vita a un dibattito costruttivo e proficuo sulla riorganizzazione dell’emergenza-urgenza. Solo così potremo garantire anche una maggiore sicurezza agli infermieri che lavorano in pronto soccorso, sempre più spesso vittime di aggressioni, come denunciato qualche giorno fa a Taranto. È necessario procedere in questa direzione e agire in maniera tempestiva per garantire le migliori prestazioni ai pazienti, evitando il ricorso inappropriato al pronto soccorso, e adeguate condizioni lavorative al personale che opera nella rete dell’emergenza-urgenza, ogni giorno in prima linea per i cittadini”.
Redazione Nurse Times
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