Un infermiere dell’ospedale Zonchello di Nuoro si è gettato dal tetto poco dopo le 13:00 del 2 maggio e, nonostante i rapidi soccorsi, per il giovane non c’è stato nulla da fare.
Esprimiamo profondo cordoglio ai parenti dell’infermiere, non conosciamo le cause che hanno portato al gesto disperato, le forze dell’ordine hanno effettuato i rilievi e stanno studiando il caso.
Siamo di fronte all’ennesima tragedia che sta investendo il nostro paese da troppi anni ormai: il fenomeno del suicidio nel settore della sanità.
Sarà perché oramai la nostra professione, benché di primaria importanza, in Italia sta andando a svigorirsi?
Come sappiamo, nel nostro paese siamo di fronte alla crisi occupazionale che, oltre a formare tanti nuovi disoccupati, crea in chi lavora nelle corsie forti stress trasformandosi in vero e proprio burn-out.
Sarebbe auspicabile che, oltre a garantire un numero adeguato di lavoratori all’interno delle varie corsie, si creassero gruppi di aiuto psicologico, all’interno degli stessi ospedali, per insegnare agli operatori il modo migliore per gestire le forti emozioni a cui sono sottoposti giornalmente sul posto di lavoro.
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel mondo muoiono, per suicidio, in media 800.000 persone ogni anno; il rapporto fornisce conoscenze globali sui tentativi di suicidio e consiglia alle nazioni azioni concrete per poter svolgere al meglio la prevenzione in questo senso.
Ilenia Cocco
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