Catherine Hudson e Charlotte Wilmot, due infermiere del Blackpool Victoria Hospital (Inghilterra) sono state condannate complessivamente a dieci anni di carcere per aver somministrato volontariamente sostanze stupefacenti ad alcune delle loro pazienti. Lo avrebbero fatto per puro divertimento.
Come riferisce il Daily Mail, la somministrazione di droga ha avuto ripercussioni molto gravi. Una paziente, infatti, continua ancora oggi ad avere allucinazioni sensoriali. Dalle indagini è emerso che le due infermiere si accanivano in particolare sulle pazienti colpite da infarto, oppure su quelle che consideravano antipatiche o troppo difficili da gestire. Dopo aver somministrato le sostanze, le due si divertivano a osservarne gli effetti.
Almeno due le donne prese di mira, anche se le infermiere stavano puntando un’altra anziana. E con ogni probabilità avrebbero coivolto anche lei nei loro giochi perversi, se una collega, insospettita dal fatto che volevano somministrare a una paziente un farmaco molto pericoloso, senza alcuna prescrizione medica, non avesse segnalato la cosa alla polizia.
Durante il processo ha preso la parola Brian Scott, figlio di una delle pazienti finite sotto le grinfie delle due infermiere, che ha usato parole molto dure: “Sono due persone malvagie. Quanto ho sentito durante l’inchiesta mi ha disgustato. Per loro si trattava solo di uno scherzo, è assurdo”. Anche il giudice ha censurato le due infermiere, aggiungendo che il loro comportamento rischia di minare seriamente la fiducia della gente nei confronti del sistema sanitario.
Redazione Nurse Times
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