Un team di ricercatori scozzesi ha scoperto una relazione i cambiamenti nella vascolarizzazione della retina e la malattia coronarica.
Un recente studio comunicato dalla European Society of Human Genetics evidenzia come il rischio di un infarto del miocardio possa essere predetto da un esame oculistico di routine. La combinazione delle informazioni sui vasi sanguigni della retina con i fattori clinici tradizionali ha infatti consentito di identificare meglio la probabilità di un attacco di cuore nel gruppo di partecipanti rispetto ai modelli consolidati che includevano solo dati demografici.
Ana Villaplana-Velasco, ricercatrice degli Usher and Roslin Institutes dell’Università di Edimburgo (Scozia), sostiene che i cambiamenti nella vascolarizzazione della retina possono offrire diverse informazioni sulla salute di un essere umano. Per questo, insieme ai suoi colleghi, ha deciso di ricorrere alla tecnica non invasiva dell’imaging retinico proprio per predire un eventuale infarto.
In particolare, i ricercatori hanno analizzato i complessi modelli di ramificazione del sistema vascolare della retina, utilizzando i dati inclusi in una biobanca britannica che riguardano cartelle cliniche e stile di vita di 500mila persone. Hanno così scoperto che una particolare misura della retina, denominata dimensione frattale, insieme a vari schemi di ramificazione dei vasi sanguigni, può essere correlata al rischio di malattia coronarica, permettendo una previsione fino a cinque anni prima dell’evento.
Redazione Nurse Times
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