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Indagine conoscitiva sul riordino delle professioni sanitarie: Federazione Migep – Stati Generali Oss in audizione alla Camera

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Mobilità Toscana, 2.000 infermieri e 1.000 oss chiedono trasferimento
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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Federazione Migep – Stati Generali Oss.

Accogliamo con grande soddisfazione la decisione della Commissione Affari sociali della Camera di convocare la nostra Federazione Migep – Stati Generali Oss per un’audizione che si terrà oggi, mercoledì 20 novembre, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul riordino delle professioni sanitarie.

Le battaglie portate avanti in questi anni, l’invito alla conferenza stampa alla Camera del 3 ottobre 2024 e ora la convocazione in Commissione sono segnali tangibili del valore e dell’importanza che questa Federazione riveste nel panorama nazionale. Da anni, infatti, evidenziamo la necessità di regolamentare a livello nazionale la figura dell’operatore socio-sanitario (oss), una professione cruciale per il nostro sistema sanitario e assistenziale, capace di portare innovazione e miglioramenti significativi.

Durante l’audizione porremo l’accento non solo sul valore degli oss, ma anche su altre professioni – come infermieri generici e puericultrici – che continuano a non essere adeguatamente valorizzate. Un corretto inserimento di queste figure nel sistema sanitario italiano potrebbe rappresentare una risposta concreta alla carenza di personale che affligge il settore.

Essere convocati in Parlamento per discutere di un tema così complesso e delicato rappresenta un grande onore, ma anche una responsabilità. Presenteremo ai deputati una serie di approfondimenti fondamentali affinché la politica colga appieno gli obiettivi attesi dalla collettività e dagli operatori socio-sanitari.

Tra le priorità che porteremo all’attenzione della Commissione, vi è la necessità di chiarire la posizione della nuova figura dell’assistente infermiere (AI). Riteniamo indispensabile l’istituzione di un osservatorio nazionale che analizzi concretamente questo profilo professionale, prevedendo un percorso formativo incrementato a 2mila ore, da affidare a istituti sociosanitari qualificati. Tale formazione dovrebbe culminare con un diploma di qualifica, poiché l’attuale configurazione della figura dell’AI non soddisfa i requisiti di utilizzabilità e laicità richiesti.

Chiederemo inoltre al Parlamento di calendarizzare le proposte di legge relative all’assistente socio-sanitario (n. 1181), all’assistente alla salute” (n. 1163) e al Registro nazionale degli oss (n. 1510). Proporremo anche l’istituzione di un collegio per gli oss, per legittimare questa professione che rappresenta il motore del sistema sanitario assistenziale.

Un altro punto fondamentale è l’introduzione obbligatoria della formazione continua per gli oss, accompagnata da una certificazione delle competenze, in linea con le necessità del settore sanitario e sociosanitario. La formazione dovrebbe essere uniformata a livello nazionale, eliminando le attuali disparità regionali e garantendo un diploma di qualifica riconosciuto anche a livello europeo, oltre all’istituzione di un registro nazionale.

Il sistema sanitario attuale soffre di una grave crisi di attrattività, aggravata da una carenza stimata di circa 80mila oss. La recente introduzione delle lauree magistrali infermieristiche a indirizzo clinico offre nuove opportunità per i professionisti, ma non deve escludere percorsi formativi con diploma di qualifica. Riteniamo inoltre indispensabile creare un alveo contrattuale specifico per gli oss, sostenuto da un solido riconoscimento giuridico.

È ancora possibile intervenire in modo efficace, approvando il disegno di legge 3/18 e coordinando le norme con il DM 73/21, per integrare pienamente gli oss nel sistema sociosanitario. Solo attraverso un’azione decisa e condivisa sarà possibile garantire il futuro della sanità assistenziale e il giusto riconoscimento delle professioni che ne fanno parte.

Confidiamo che la Commissione acquisisca le riflessioni contenute nella nostra memoria scritta, poiché queste potrebbero essere decisive per creare condizioni strutturali e normative uniformi a livello nazionale. L’attivazione della figura dell’oss, in maniera omogenea e integrata in tutte le regioni, è essenziale. È inoltre fondamentale definire chiaramente le tipologie e le caratteristiche delle prestazioni degli oss, evidenziandone l’impatto sui livelli essenziali di assistenza, ricordando che questa figura non è un mero ruolo di supporto.

Le nostre proposte mirano a strutturare un percorso rigoroso che consenta agli oss di essere riconosciuti come professionisti a pieno titolo. Solo così sarà possibile valorizzare a pieno una figura essenziale per il sistema sanitario e garantire un futuro migliore alla sanità assistenziale italiana.

Redazione Nurse Times

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