L’emergenza nel Servizio Sanitario Nazionale solleva dubbi sul PNRR e l’autonomia differenziata
Roma, 28 luglio 2023 – Una triste vicenda ha scosso il Salento quando una donna di 59 anni ha perso la vita a causa di un colpo di calore. La situazione, però, è diventata ancor più sconcertante. Sembra che la donna non rispondesse ai farmaci somministrati, i medici avevano utilizzato un lenzuolo intriso d’acqua fredda. Pare che in ospedale mancasse il ghiaccio, molto utile in questi casi per tentare di abbassare la temperatura corporea.
È accaduto il 24 luglio scorso. La signora si trovava in casa, a Magliano, nel Salento, quando ha accusato un malore e si e accasciata, perdendo i sensi, davanti al figlio minore che ha tentato inutilmente di rianimarla. All’arrivo dei soccorsi del 118 la corsa al Fazzi di Lecce, dove la 59enne è arrivata con la febbre molto alta.
Questo incidente, solleva interrogativi riguardo all’efficacia del Servizio Sanitario Nazionale, che pare essere sprovvisto di strumenti basilari.
La nota della Asl Lecce
“La donna è arrivata al Fazzi di Lecce il 24 luglio alle 17.51 già in coma – spiega la Asl – ed è deceduta per arresto cardiaco in ipertermia maligna, la notte tra il 24 e il 25 alle ore 01.17. La signora, ci viene riferito dal Pronto soccorso, ha ricevuto tutte le cure, rianimatore compreso, in emergenza ma non è fuoriuscita dallo stato di coma in cui era giunta”.
Membri del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali si sono mobilitati riguardo a questo tragico incidente e hanno espresso la loro indignazione in una nota congiunta.
“Non è ammissibile – si legge nella nota – in Italia e nel 2023, perdere una vita perché gli ospedali sono sprovvisti di uno strumento così banale come il ghiaccio. Non di un farmaco introvabile o di un macchinario molto costoso, ma del ghiaccio. Questa, purtroppo, è la situazione del nostro Servizio Sanitario Nazionale, ormai al collasso, colpito da tagli inaccettabili da parte di questo governo e abbandonato a se stesso per prediligere la corsa al privato. Fa rabbia pensare che le risorse per invertire la tendenza ci sono e che basterebbe spenderle, ma l’esecutivo traccheggia sulla messa a terra del PNRR, soprattutto per quanto riguarda i fondi destinati alla sanità, e questi ritardi si ripercuotono sulla vita delle persone. E parallelamente si continua a spingere sul pedale dell’autonomia differenziata, che non farebbe altro se non allargare gli insostenibili divari già esistenti”.
I parlamentari del M5S hanno sottolineato il grave stato di crisi del Servizio Sanitario Nazionale, attribuendo parte della responsabilità ai tagli inaccettabili perpetrati dal governo e all’eccessiva enfasi sulla corsa al privato.
Inoltre, la nota critica il governo per i ritardi nella messa a terra del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), soprattutto riguardo ai fondi destinati alla sanità. Questi ritardi sembrano avere un impatto diretto sulla vita delle persone, come dimostrato dalla tragedia nel Salento.
Al centro della discussione politica vi è anche il tema dell’autonomia differenziata, un dibattito che secondo i membri del Movimento 5 Stelle non farebbe altro che amplificare le disuguaglianze già presenti nel sistema. Essi sottolineano la necessità di un deciso e immediato cambio di rotta, con una rapida accelerazione sulla messa a terra del PNRR e un’inversione a U riguardo all’autonomia differenziata.
Redazione NurseTimes
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