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Il tabù della prescrizione infermieristica

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Il tabù della prescrizione infermieristica
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Un sondaggio rivela l’interesse per questo processo di autonomia professionale, ma anche il timore e la consapevolezza delle responsabilità che ne risultano.

“Anche gli infermieri dovrebbero poter avere la possibilità di prescrivere farmaci e presidi sanitari. Sono queste le parole pronunciate da Mario Melazzini, direttore generale dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), durante il primo Congresso della Fnopi a Roma.

Questa frase ha risvegliato un dibattito che in Italia va avanti ormai da anni, e che vede contrapporsi l’opinione di migliaia di professionisti sanitari. A dare ulteriore carico all’argomento vi sono i vari mezzi d’informazione (testate giornalistiche e media vari), che infiammano l’uno e l’altro lato di questo dibattito.

In Spagna, nel lontano 2009, la proposta sul potere prescrizionale infermieristico (“Modificazione del Decreto Reale 954/2015, del 23 ottobre, per il quale si regolamentano indicazione, uso e autorizzazione alla erogazione di farmaci e prodotti sanitari a uso umano da parte degli infermieri”) è stata discussa nel Ssn spagnolo: il provvedimento autorizza gli infermieri a prescrivere tutti i farmaci attualmente senza l’obbligo di ricetta medica, più una ristretta selezione di medicinali etici, per i quali dovevano essere emanati protocolli e linee guida concordati tra l’ordine dei medici e l’ordine della professione infermieristica. Gli infermieri, forniti dei requisiti richiesti, avranno cinque anni di tempo per acquisire le competenze formative necessarie alla prescrizione.

In Francia, invece, poco tempo fa è stata presentata la bozza del testo di legge che garantisce “specifica autonomia” per gli operatori sanitari definiti IPA (infermieri di pratica avanzata), i quali, con l’ausilio del medico e sotto la sua supervisione, potranno prendere in carico il paziente affetto da patologie croniche stabilizzate, patologie psichiatriche e neoplasie.

A queste due nazioni segue una lunga lista di altri Paesi, dove già l’infermiere ha in toto, parzialmente o in maniera settoriale, l’autonomia della prescrizione farmacologica: Regno Unito, Irlanda, Svezia, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Stati Uniti, Brasile, ed anche nazioni africane come Sud Africa, Zambia e Botswana (dove la povertà e le divaganti epidemie gravano su sistemi sanitari già danneggiati)

Okay, ma l’Italia? Sulla base di questo dubbio, è stato sottoposto al pubblico un sondaggio per valutare le considerazioni personali sulla tematica. I dati ricavati, seppur pochi, sono stati molto interessanti. Il questionario del sondaggio è composto di 10 domande tra quesiti a risposta multipla e quesiti a risposta breve, in cui si va a valutare in maniera generale l’argomento trattato, come pure considerazioni personali.

I primi 4 quesiti riguardano informazioni generali del partecipante, per poter avere un inquadramento generale del campione esaminato. Gli altri quesiti, invece, riguardano l’argomento preso in considerazione. È stata garantita la privacy dei partecipanti, in quanto non sono state richiesti dati personali e sensibili. Sviluppato col software Google Moduli, il sondaggio è stato proposto al pubblico (principalmente infermieri) attraverso i social media (gruppi e pagine Facebook). Vi hanno partecipato 85 persone.

Dai risultati si può notare che: il 57,6 % dei partecipanti ha affermato di avere “abbastanza” conoscenze in ambito farmacologico; il 31,8 % di averne “poca”; l’8,2 % ha risposto “tanto”; il 2,4% “niente”. Per quanto riguarda la capacità di applicazione delle conoscenze farmacologiche ai vari contesti patologici, il 51,8 % dei candidati ha risposto “sì”, il 31,8 % ha risposto “non lo so”, e il 16,5 % “no”.

Da queste percentuali si evince che vi è l’interesse a prendere parte in questo processo finale di autonomia professionale, ma anche il timore e la consapevolezza delle responsabilità che ne risultano. Un unanime 98,8 % ha detto “sì” alla necessità di un maggior approfondimento delle materie farmacologiche, qualora fosse approvato il potere prescrizionale infermieristico.

Quando si giungerà a un vero cambiamento? Quando potremo avere uno sviluppo, totale o anche parziale? Ringrazio tutti i partecipanti del sondaggio. In allegato il questionario proposto nel sondaggio e i risultati.

Fava Pasquale

Questionario – Prescrizione infermieristica

Risultati – Prescrizione infermieristica

 

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