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Il senso dell’umorismo riduce i livelli di ansia e stress nel paziente chirurgico?

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Può il senso dell’umorismo ridurre i livelli di ansia e stress nel paziente chirurgico? 1
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Siete mai stati assistiti da un infermiere che è riuscito a farvi sorridere?Quel professionista potrebbe avere utilizzato volontariamente una competenza professionale fondamentale.

A dimostrare come un sorriso possa generare un outcome positivo nei pazienti è la ricerca condotta da Shelley van der Krogt, ricercatrice della Victoria University di Wellington.

Shelley, ha lavorato come infermiera per oltre 19 anni, utilizzando l’umorismo per costruire un rapporto di fiducia attraverso la comunicazione empatica. Tuttavia questa abilità non è ancora riconosciuta come una vera e propria competenza infermieristica.

Shelley van der Krogt

“Ho lavorato in diversi reparti nel corso della mia carriera ma ciò che non mi ha mai abbandonato è stata la convinzione nel potere terapeutico del mio senso dell’umorismo. Per questo ho voluto approfondire la tematica.”

“Purtroppo allo stato attuale esistono davvero pochissime evidenze scientifiche che possano guidare gli infermieri intenzionati ad utilizzare il proprio senso dell’umorismo. Ciò potrebbe scoraggiarne l’utilizzo nella pratica clinica.”

La ricerca condotta da Shelley si è concentrata nelle unità operative di chirurgia generale, nelle quali i pazienti raggiungono i più elevati livelli di ansia e stress 

I pazienti e gli infermieri di tali reparti sono stati arruolati per lo studio. Sono poi state identificate tre tematiche chiave che aiutassero gli infermieri a determinare quando e come utilizzare il senso dell’umorismo durante l’assistenza:

– apertura al dialogo 

– propensione alla costruzione di una relazione empatica

– vulnerabilità emotiva del paziente

“Gli infermieri sono consapevoli che in un contesto intra-operatorio non saranno in grado di relazionarsi adeguatamente con il paziente. Il senso dell’umorismo potrebbe aiutare a compensare il gap di comunicazione”, spiega Shelley.

“Per il paziente, questo genere di connessione può aiutarlo a sentirsi maggiormente a suo agio in una situazione di stress e deumanizzazione.”

La ricerca presentata da Shelley si pone l’obiettivo di stimolare il mondo scientifico e consapevolizzare i professionisti della salute sull’importanza di utilizzare lo strumento dello humor in in assistenza culturalmente e congruente ai pazienti.

Dott. Simone Gussoni

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