Uno studio americano sottolinea come la vaccinazione possa prevenire alcune forme di tumore e salvare molte vite.
Analizzando i tassi di vaccinazione contro il papillomavirus umano (Hpv), un team di ricerca del Dipartimento di Otorinolaringoiatria – Chirurgia della testa e del collo dell’Università del Michigan ha rilevato che solo il 16% dei ragazzi tra i 18 e i 21 anni ha ricevuto la prima dose del vaccino, rispetto al 42% delle ragazze. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Michelle M. Chen, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i dati della campagna vaccinale tra il 2010 e il 2018. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Jama – Research Letter.
In base alle indicazioni delle autorità sanitarie statunitensi, il vaccino anti-Hpv è raccomandato nei giovani al di sotto dei 26 anni, con due dosi all’età di 11-12 anni e un richiamo all’età di 13-26 anni. Incrociando tutti i dati è emerso che meno un terzo dei ragazzi ha ricevuto la copertura completa del vaccino. Tenendo presente il boom di tumori orali e della loro letalità, questa carenza di somministrazioni tra i giovani si sta traducendo in numerose vittime che potevano essere facilmente prevenute.
L’Hpv è tendenzialmente associato al cancro della cervice uterina, ma può essere responsabile anche del cancro del pene e del cancro anale, oltre a essere tra le principali cause del tumore orofaringeo, malattia sempre più diffusa negli ultimi anni. Come sottolineato dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), il tumore della bocca colpisce gli uomini in una percentuale tripla rispetto alle donne e rappresenta il 10% delle neoplasie maligne per i maschi (il 4%per le donne). Inoltre l’Airc sottolinea che ogni anno in Italia sono diagnosticati circa 4.500 casi di tumori orali e si registrano 3mila decessi.
Negli Stati Uniti il vaccino anti-Hpv è stato approvato negli Stati Uniti per le donne, contro il cancro alla cervice uterina, nel 2006. Tre anni dopo è toccato agli uomini, ma soltanto nel 2020 il vaccino è stato incluso nella prevenzione del cancro orofaringeo. Grazie alle vaccinazioni nelle giovani donne, comunque, le statistiche del cancro alla cervice uterina stanno letteralmente crollando.
In Australia, dove questo vaccino è offerto gratuitamente agli studenti adolescenti, la malattia è stata quasi completamente eradicata e si ritiene che presto sarà definitivamente sconfitta. Gli autori dello studio raccomandano pertanto di vaccinare quanti più ragazzi e ragazze possibili contro l’Hpv, per raggiungere al più presto l’immunità di gregge e arrestare anche la crescita del cancro orofaringeo.
“Non penso che molte persone, sia fornitori che pazienti, siano consapevoli che questo vaccino è in realtà un vaccino per la prevenzione del cancro negli uomini e nelle donne – ha dichiarato Michelle M. Chen –, ma il cancro orofaringeo associato all’Hpv può avere un impatto su chiunque e non esiste uno screening valido per questo. Il che rende la vaccinazione ancora più importante”.
Redazione Nurse Times
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