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Grave ferita alla gamba dopo un incidente stradale: infermiere salva la vita a un motociclista

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Grave ferita alla gamba dopo un incidente stradale: infermiere salva la vita a un motociclista
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Per fortuna dell’uomo caduto dalla moto dopo lo scontro con un Suv, Marco Cambiotti stava percorrendo la stessa strada. Si è fermato e lo ha soccorso, gestendo la situazione fino all’arrivo dei soccorsi.

Marco Cambiotti (foto) è un’infermiere della Cardiologia dell’ospedale di Branca (frazione di Gubbio). A lui deve la vita un motociclista 50enne, residente a Chiusi (Siena), che a seguito dello scontro con un Suv lungo la statale “Contessa”, poco oltre il bivio di Pontericcioli, nelle Marche, ha riportato un trauma alle gambe con gravissima emorragia.

Passato di lì quando l’incidente si era appena verificato, l’infermiere si è subito fermato e, capita la gravità della ferita, è intervenuto con professionalità, utilizzando una cintura per arrestare il sanguinamento, per poi gestire la situazione fino all’arrivo dei soccorsi. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, i carabinieri e la polizia stradale, oltre all’elisoccorso di Fabriano, che ha trasportato il ferito all’ospedale di Ancona.

“Stavo ritornando a casa dalla riviera quando, poco dopo Pontericcioli, ho visto quasi dal vivo lo scontro tra la moto, dalla quale ero stato superato, e il Suv – ha raccontato Cambiotti a La Nazione -. Il motociclista era a terra, al centro della carreggiata, steso sul fianco sinistro, lucido. Non denunciava dolori particolari, ma mi ha preoccupato il sangue sull’asfalto che fuoriusciva da una gamba. Dalla macchia sui pantaloni ho intuito la gravità della ferita. Intanto si era fermata altra gente e da un uomo mi sono fatto dare la cintura per utilizzala come improvvisato laccio emostatico. Ho tenuto stretti forte i due capi fino all’arrivo dei soccorsi, davvero rapido”.

E ancora: “Quel tratto di strada era andato trasformandosi in un improvvisato pronto soccorso da campo, animato da tanta solidarietà. Una giovane dottoressa dialogava col ferito per tenerlo sveglio e tranquillizzarlo. Un altro collega era pronto a darmi il cambio, ma ormai avevo trovato il giusto punto di equilibrio nella stretta della cintura, e alcune macchine avevano parcheggiato in maniera da farci ombra. Sono spuntati anche teli da spiaggia tenuti stesi per proteggerci dal sole. Una partecipazione impressionante. Poi sono arrivati 118 , forze dell’ordine ed elisoccorso, ed il ferito è passato nelle loro mani. Mentre tenevo la situazione sotto controllo ho pensato ai colleghi del 118 che affrontano quasi ogni giorno situazioni del genere, e lo fanno in condizioni di emergenza a causa di organici ristretti”.

Redazione Nurse Times

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