Una dichiarazione quella del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con funzioni di Segretario del Consiglio (Lega Nord) che ha suscitato clamore nei sindacati e rappresentanze dei medici
“Nei prossimi 5 anni mancheranno 45 mila medici di base, ma chi va piĆ¹ dal medico di base, senza offesa per i professionisti qui presenti?”. E’ quanto dichiarato dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento di ieri al Meeting della Salute di Rimini.
Il suo intervento ha scatenato ovviamente diverse polemiche. “Nel mio piccolo paese vanno a farsi fare la ricetta medica, ma chi ha almeno 50 anni va su internet e cerca lo specialista. Il mondo in cui ci si fidava del medico ĆØ finito”.
Gli risponde subito su facebook Giorgio Trizzino, deputato M5S e portavoce del Movimento alla Camera “Si rende conto di fare passare messaggi dannosi per la tenuta del Servizio sanitario nazionale? Il sottosegretario la finisca di parlare di argomenti che non conosce”.
“La medicina generale nel nostro Ssn occupa uno spazio centrale – sottolinea Trizzino – in quanto filtra e riduce la domanda di prestazioni che altrimenti si riverserebbero nei pronto soccorso e negli ambulatori specialistici. La stragrande maggioranza dei passaggi in Ps (con punte del 70-80%) sono codici bianchi, cioĆØ piccoli interventi che potrebbero tranquillamente essere gestiti dalla medicina generale, magari rafforzata da figure come un infermiere di medicina generale”.
“Incentivare la ricerca dello specialista su Internet ĆØ il modo migliore per incrementare la spesa sanitaria”, incalza Trizzino. “La visione del malato deve essere unitaria – precisa – ed ĆØ proprio il medico di famiglia che puĆ² averla in quanto conoscitore della storia clinica del malato. Questa ĆØ la grande caratteristica del nostro sistema sanitario”. Per il deputato di M5S “dobbiamo, contrariamente a quanto afferma Giorgetti, fare di tutto per potenziare la medicina generale e renderla ancora piĆ¹ efficiente”.
Interviene il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli āLe parole pronunciate ieri al Meeting di Rimini dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti, ci sorprendono e, contemporaneamente, non giungono inaspettate. Ci sorprendono, perchĆ© dimostrano uno scollamento della politica dalle esigenze reali del paese e dei cittadini. Non ci meravigliano, perchĆ© si inseriscono in quel filone di una politica di basso spessore e lunga tradizione, che tenta, con unāopera distruttiva di distrazione, di delegittimare ciĆ² che non riesce a garantire, di svalutare ciĆ² che non puĆ² raggiungereā.
A Giorgetti replica Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg). “Non so quale realtĆ parallela descriva il sottosegretario. I numeri dicono che ogni giorno negli studi dei medici di famiglia del nostro Paese passano 2 milioni di italiani”, precisa all’AdnKonos Salute.
Anche Claudio Cricelli, presidente della SocietĆ italiana di medicina generale (Simg) risponde al sottosegretario “Intendiamo rassicurare il sottosegretario Giorgetti in merito al prematuro decesso della medicina generale che egli ha annunciato. Non solo noi medici di famiglia siamo vivi e vegeti ma siamo sicuramente il comparto di medici del servizio sanitario nazionale piĆ¹ attivo. Somigliamo peraltro molto a Internet nel senso che e facile raggiungerci e trovarci dappertutto. E a differenza della Rete, anche se manca la corrente e non c’ĆØ linea, i pazienti ci trovano lo stesso”.
Le parole del sottosegretario Giorgetti, a nostro avviso, sono pienamente condivisibili quando pone il quesito “senza offesa per i professionisti presenti”. CosƬ come sono condivisibili le parole del deputato pentastellato quando parla di infermieri di famiglia. Sono anni infatti che gli infermieri propongono modelli alternativi per portare l’assistenza territoriale in linea con quelle che sono le esigenze di salute dei cittadini (VEDI).
L’infermiere di famiglia ĆØ l’unica alternativa possibile che puĆ², in collaborazione con i medici di medicina generale, assicurare appropriatezza organizzativa e appropriatezza clinica di presa in carico cura ed assistenza dei bisogni di salute dei cittadini.
Noi crediamo sia utile per tutti, professionisti compresi, riposizionarsi su una politica lungimirante che non intervenga per interessi delle solite lobby ma che metta al centro il cittadino e le sue reali esigenze.
Redazione NurseTimes
Articoli correlati
FNOPI: basta demagogia, per far fronte allāassistenza territoriale servono 31mila infermieri
Orari ristretti e stipendi elevati: i privilegi dei medici di base
La Fials rilancia sullāinfermiere di famiglia āConvenzione analoga a quella dei mediciā
Infermiere di famiglia: sul territorio al fianco dei medici
āI medici di base? Sono del tutto inutiliā La deduzione di un medico pugliese in pensione
Lascia un commento