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SIAARTI. Gestione delle vie aeree: cosa abbiamo imparato dal covid-19?

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Gestione delle vie aeree: cosa abbiamo imparato dal covid-19? 1
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SIAARTI. Una tre giorni teorico-pratica per condividere conoscenze e competenze acquisite durante la pandemia

ROMA, 9 settembre 2021 – SIAARTI. L’emergenza da SARS-CoV2 ha messo in primo piano la necessità che tutto il SSN rinnovi la sua puntuale attenzione verso la gestione delle vie aeree.

Anche la Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia intensiva-SIAARTI ha focalizzato come mai prima d’ora la sua azione scientifica e formativa su questo tema ed oggi propone l’Open Day scientifico Gestione delle vie aeree (ore 9.00-17.30; 9 settembre, Auditorium Centro Congressi Frentani, Roma), evento che punta a condividere le conoscenze e competenze acquisite durante la pandemia. Si tratta di un appuntamento residenziale per anestesisti, rianimatori ed infermieri che si inserisce nel Piano formativo SIAARTI e che viene seguito nei prossimi giorni da altri due workshop strettamente correlati dedicati all’Endoscopia flessibile (10 settembre) ed alle Tecniche gestionali avanzate (11 settembre).

“La pandemia da SARS-CoV-2 ha accresciuto l’attenzione degli Anestesisti Rianimatori sulla gestione delle vie aeree, poiché ai rischi per il paziente, si è aggiunto il rischio biologico di contagio per l’operatore sanitario – sottolinea Ida Di Giacinto responsabile scientifico dell’evento e Direttore U.O.C. Anestesia e Rianimazione, S.O. Mazzoni, Ascoli Piceno – Il Gruppo di studio SIAARTI Gestione delle vie aeree, che mi onoro di coordinare, non si è mai fermato ed ha prodotto documenti o webinar da condividere in tempo reale con tutti i colleghi impegnati in prima linea nella gestione della pandemia.

Oggi dunque giungiamo a questo Open Day forti delle competenze pregresse e delle nuove conoscenze maturate durante la pandemia: siamo certi che da qui in poi il nostro cammino sarà basato su basi sempre più appropriate ed adeguate, grazie alla condivisione continua che SIAARTI ci permette di realizzare”.

Nel programma dell’evento odierno (due sessioni mattutine, dodici relazioni, una discussione finale, otto workstations operative pomeridiane) la presenza del COVID-19 è importante e distintiva, con condivisione di best practice e soprattutto con il tentativo di rispondere al quesito “cosa abbiamo imparato dalla pandemia?”.

La risposta a questa domanda così impegnativa è già possibile oggi, quando la parola “fine” al periodo emergenziale non sembra essere ancora stata posta? “Partendo da ciò che abbiamo acquisito in questi due anni di SARS-CoV2 – precisa la coordinatrice scientifica dell’evento – possiamo dire che alcune peculiarità che erano già insite nell’azione di anestesisti e rianimatori hanno accresciuto la loro importanza: la previsione di difficoltà, il first pass success, la sicurezza e prevenzione del rischio per il paziente e gli operatori, il continuum dell’ossigenazione, la capnografia, il monitoraggio della cuffia del dispositivo utilizzato per mettere in sicurezza la via aerea. Questi sono solo alcuni degli aspetti centrali che saranno affrontati e comunicati all’interno delle relazioni, che saranno proposte dai migliori specialisti di settore”.

L’Open Day SIAARTI – coordinato oltre che da Ida Di Giacinto anche da Massimiliano Sorbello, dirigente medico AOU Policlinico San Marco, Catania – è impostato su un doppio formato: alla mattina le relazioni clinico-scientifiche, mentre il pomeriggio sarà occupato da una serie di sessioni pratiche. Come mai questo duplice approccio che unisce aspetti tecnici e pratica professionale?

“L’Open Day SIAARTI è il primo evento in presenza dal novembre 2019 – conclude Ida Di Giacinto – dove possiamo riprendere la modalità teorico-pratica che da sempre caratterizza i corsi di formazione del nostro gruppo di studio. La ricerca tecnologica e le industrie hanno reso disponibili novità e migliori e più performanti dispositivi già in uso e quindi l’obiettivo dichiarato dell’Open Day è quello di traslare le conoscenze e le competenze tecniche/non tecniche acquisite durante la pandemia integrandole con quelle note, nonché di approfondire la conoscenza dei dispositivi in commercio attraverso l’incontro con le stesse Aziende”.

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