È quanto emerso da un convegno organizzato dal Collegio Ipasvi di Trieste.
L’evoluzione della professione infermieristica in termini di competenze e responsabilità, avviata in Friuli Venezia Giulia attraverso la riforma sanitaria rappresenta un salto culturale che è diventato un modello da replicare per altre Regioni, come il Veneto e la Lombardia. Questo uno dei concetti emersi nel corso del convegno che si è tenuto ieri a Trieste, organizzato dal Collegio Ipasvi e intitolato Sviluppo, innovazione e opportunità contrattuali della professione infermieristica.
In particolare l’accento è stato posto sul cambiamento attuato in Friuli Venezia Giulia, che ha esaltato la figura dell’infermiere, aprendo la professione a un allargamento di funzioni comprendenti anche le aree amministrativa, gestionale e dirigenziale. Sul fronte del rinnovo dei contratti collettivi nazionali del settore, la Regione ha confermato di aver allocato le risorse necessarie per gli adeguamenti salariali in attesa dello sblocco, previsto per i prossimi giorni, da parte del Governo.
Per quel che riguarda la stabilizzazione dei precari e dei contratti flessibili nel comparto della sanità regionale, è stata annunciata per la prossima settimana la firma con le organizzazioni sindacali al fine di procedere con le assunzioni a tempo indeterminato. Di pari passo prosegue la selezione concorsuale in atto, che prevede l’ammissione alle prove finali di mille candidati. In questo ambito, grazie alla professionalità acquisita dall’Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi (Egas), è in programma una cadenza annuale dei concorsi al fine di favorire l’inserimento di personale di qualità.
Flavio Paoletti, presidente del Collegio Ipasvi di Trieste, ha ricordato lo storico passaggio in essere dai Collegi agli Ordini professionali: più precisamente, dall’Ipasvi alla Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi). Questa trasformazione, come è stato rimarcato, comporterà, tra le altre cose, un maggiore controllo sui comportamenti deontologici e professionali, oltre a un accreditamento formativo periodico anche in termini di competenze.
Fonte: Agenzia di informazione della Regione Friuli Venezia Giulia
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