Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del segretario aziendale Michele Gorgoglione.
C’è grande fermento nella sanità pubblica in Puglia, e soprattutto nel nostro territorio dell’Asl BT, in merito alla programmazione sanitaria regionale e al relativo “riordino ospedaliero”, previsto con DGR n. 1195 del 3/7/2019, che più volte e in più occasioni è stato oggetto di critiche da parte della Funzione Pubblica CGIL provinciale e aziendale Asl BT.
Infatti il riordino ospedaliero regionale conferma per l’Asl BT una carenza di posti letto ospedalieri per acuti non rispettosa degli standard ministeriali e regionali previsti in rapporto al numero degli abitanti, che presenta il dato peggiore tra tutte le altre Asl pugliesi. Così come manca un ospedale di II° livello o HUB con DEA di II° livello, e altro ancora…
Qualche passo in avanti, a nostro avviso, è stato fatto di recente per quanto riguarda la programmazione aziendale e attuazione di provvedimenti e adempimenti finalizzati al potenziamento della “sanità territoriale”, e non poteva essere altrimenti, dopo la precedente chiusura degli ospedali di Spinazzola e Minervino Murge e l’attuale riconversione degli ospedali di Trani e Canosa di Puglia, con contestuale riconversione degli ex pronto soccorso in punti di primo intervento (PPI) e punti di primo intervento territoriali (PPIT) a gestione SEU (Servizio Emergenza Urgenza) 118, seppur essere l’unica Asl in Puglia a non avere la centrale operativa 118.
Senza un’effettiva integrazione ospedale-territorio e un’integrazione socio-sanitaria, e nelle more della costruzione del nuovo ospedale che sorgerà in agro di Andria, auspicabile che sia di II°livello, particolare attenzione va posta alla mobilità passiva dei nostri cittadini, che per curarsi si recano presso le altre Asl pugliesi o presso altre regioni d’Italia, incrementando i viaggi della speranza.
La Fp Cgil Asl BT chiede maggiore attenzione al rispetto dei contenuti del protocollo d’intesa, sottoscritto a ottobre 2017 presso la nostra Asl BT in ottemperanza al protocollo d’intesa regionale su “sanità, welfare” di dicembre 2016 e ripreso di recente dalle OO. SS. regionali Cgil Cisl Uil, con il presidente e assessore alla sanità della regione Puglia, Michele Emiliano, con particolare riferimento all’abbattimento delle liste di attesa e al piano delle assunzioni, utile e necessario per coprire la carenza cronica di personale, soprattutto sanitario nei presidi ospedalieri.
Uno spiraglio in tal senso va considerato con ottimismo, rispetto all’approvazione del “Piano aziendale per il governo delle liste di attesa”, che la direzione generale Asl BT ha approvato con delibera n. 1319 del 15.7.2019, in ottemperanza alla DGR n. 735 del 18.4.2019 e Regolamento Regionale n. 13/2019, che, insieme all’approvazione del Piano dei fabbisogni del personale, si proceda speditamente a espletare tutte le procedure concorsuali per il reclutamento di personale, utile per coprire le gravi carenze che compromettono i Lea (livelli essenziali di assistenza).
A tal proposito, la scrivente o.s. ribadisce l’invito alla direzione generale dell’Asl BT a voler favorire procedure selettive interne, prima dei concorsi pubblici, per garantire le progressioni di carriera verticale al personale interno, valorizzando le esperienze acquisite.
Non possiamo altresì non evidenziare alcune considerazioni sui recenti provvedimenti che hanno riguardato il “nuovo assetto organizzativo e dipartimentale dell’Asl BT”, approvati con delibera n. 1445 del 1 agosto 2019, adottato unilateralmente dalla direzione generale senza l’opportuna informativa, consultazione e confronto con le forze sociali e sindacali. Stigmatizziamo tale comportamento, che di fatto determina un cambiamento organizzativo dell’Azienda sanitaria (con soppressioni e nuove istituzioni di unità operative e dipartimenti) ancor prima della rivisitazione dell’atto aziendale, addirittura revocando il Dipartimento delle professioni sanitarie, soprattutto in questo momento storico nel quale è di notevole importanza una maggiore valorizzazione delle professioni sanitarie e sociali professionali in linea, non solo ai dettati normativi e legislativi vigenti, nazionali e regionali, oltre che previsti dall’attuale e vigente atto aziendale.
Auspichiamo, anche dopo l’esposto-denuncia dell’Ordine delle professioni infermieristiche BAT, un ripensamento del direttore generale dell’Asl BT, avv. Delle Donne, che su tali argomenti così importanti si proceda a un confronto programmatico con tutte le organizzazioni sindacali, di tutte le categorie dell’area medico-veterinaria, sanitaria, tecnico, amministrativa e professionale.
Redazione Nurse Times
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