La dispnea è definita come la riferita (e/o observata all’esame obiettivo) sensazione di respiro faticoso od inadeguato che si accompagna ad una modifica degli atti respiratori (aumento o diminuzione del ritmo, intensità e durata).
Si premette che LA DISPENA NON VA CONFUSA CON L’APNEA, CHE E’ L’ARRESTO VOLONTARIO O PATOLOGICO DEI MOVIMENTI RESPIRATORI.
L’American Thoracic Society definisce la dispnea come “un’esperienza soggettiva di discomfort respiratorio caratterizzata da sensazioni qualitativamente distinte che variano d’intensità”.
In funzione della fase respiratoria (espirazione o espirazione) interessata si ha un dispnea:
- Inspiratoria
- Espiratoria
- Mista
- Centrale
L’inspiratoria, è presente per un restringimento delle vie aeree superiori, la cui stenosi può essere dovuta a edema della glottide, corpi estranei, masse mediastiniche che comprimono tubo endotracheale; l’espiratoria, è presente quando vi è stenosi diffusa dei piccoli bronchi (asma bronchiale) o per diminuita elasticità polmonare (enfisema polmonare); la mista è la coesistenza di entrambe le varianti poco fa descritte e la si ritrova nello scompenso cardiaco. Nella dispnea Mista, presente anche in presenza di insufficienza ventricolare sinistra o malattie polmonari interstiziali, si ha una diminuzione della rilassanza polmonare . La rilassanza è definita come l’attitudine di un organo cavo (cuore, polmone….) ad essere disteso.
La Centrale, infine, si caratterizza per lesioni al centro del respiro a causa di tumori cerebrali e/o emorragie.
La dispnea ha molto spesso cause organiche nell’ambito di malattie cronico-evolutive, avanzate o terminali, e può essere anche scatenata da cause non organiche ( stati d’ansia reattivi, agorafobia….).
Riassumendo le forme cliniche di dispnea richiamano a etiologia:
- Cardiaca
- Polmonare
- Dis-metabolica
- Psicogena
La dispnea cardiaca può essere dovuta a:
- Insufficienza cardiaca sinistra
- Ortopnea: forma di dispnea che sorge solo quando il paziente giace in posizione orizzontale e scompare nella posizione assisa od eretta;
- Asma cardiaco: respiro ansimante da spasmo bronchiale rilesso dovuto all’accumulo di fluido intestiziale nei polmoni (per flogosi bronchiale o essudato bronchiale)
- Dispena parossistica notturna: brusco risveglio caratterizzato da grave difficoltà respiratoria e che si manifesta alcune ore dopo che il paziente è andato a letto;
- Edema polmonare acuto: è la forma più grave di dispnea perché si caratterizza da edema intra-alveolare e rantoli crepitanti ed è generalmente secondario ad insufficienza ventricolare sinistra.
N.B. dal punto di vista metabolico le prime tre si associano a alcalosi respiratoria, mentre la quarta (E.P.A.) si accompagna ad acidosi respiratoria e metabolica per aumento di lattato e piruvato.
- Insufficienza cardiaca destra:
- È spesso conseguente all’insufficienza cardiaca di sinistra; il reperto dispnoico appare meno intenso, la si apprezza nel vizio mitralico tricuspidalizzato
- Versamento pericardico;
- Pericardite costrittiva;
- Tamponamento cardiaco;
- Aneurisma aortico con imponente compressione sul tubo tracheo-bronchiale;
- Cardiopatie congenite (tetralogia di Fallot, shunt arterovenosi con ingorgo polmonare)
CALABRESE Michele
Fonte:
www.thoracic.org
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