Hanno pagato profumatamente per ottenere l’attestato, non valido, dell’istituto Pegaso. Eppure sono stati ammessi al concorso. Ora si rirovano senza lavoro e con tanti dubbi.
Il titolo rilasciato è solo equipollente, e come tale non valido per l’assunzione. Così sostiene almeno il Policlinico Riuniti di Foggia, in barba a quel centinaio di persone che hanno frequentato il corso per oss organizzato dall’istituto europeo Pegaso, pagandolo profumatamente (tra i 1.800 e i 2.300 euro), salvo poi ritrovarsi senza lavoro. Eppure sono risultati vincitori del concorso per operatori socio-sanitari promosso dalla stessa azienda ospedaliera foggiana, al quale hanno regolarmente partecipato, salvo poi ritrovarsi decaduti dalla graduatoria.
Insomma, un bel pasticcio. Anzi, un’autentica beffa per i corsisti, che si domandano come sia stato possibile accedere al concorso se l’attestato ottenuto in precedenza era solo equipollente. E come sia possibile che alcuni di loro, in piena emergenza Covid, siano stati chiamati a lavorare per quattro mesi al Policlinico di Foggia, malgrado un titolo non valido. E ancora come sia possibile che alcuni oss in possesso dell’attestato rilasciato da Pegaso lavorino in numerosi ospedali pubblici fuori dalla Puglia. E che quasi tutti abbiano lavorato tranquillamente in case di cura e in altri istituti privati grazie a quel titolo.
Tante le contraddizioni, in questa vicenda. Magari qualche risposta potrebbe fornirla Domenico Di Conza, titolare dell’istituto Pegaso, il cui attestato non è riconosciuto dalla Regione Puglia. Ma lui ha altre gatte da pelare. Lo scorso 30 aprile, infatti, il Tribunale di Foggia lo ha ritenuto colpevole di truffa, condannandolo a nove mesi di reclusione e a 900 euro di multa.
Redazione Nurse Times
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