Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Fials Milano.
Fials Milano risponde alle recenti affermazioni dell’assessore regionale lombardo alla Sanità, Guido Bertolaso, evidenziando che l’art. 1 della Legge di Bilancio n. 213 del 30.12.23, ai commi 218 e 219, ha stabilito per il triennio 2024-2026, al fine di far fronte alla carenza di personale sanitario
nelle aziende e negli enti del Servizio sanitario nazionale (Ssn), nonché di ridurre le liste d’attesa ed il ricorso alle esternalizzazioni (tanto osteggiate dallo stesso assessore), l’autorizzazione anche agli incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive in favore del personale del comparto sanità, fino a 60 euro lordi onnicomprensivi, al netto degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione.
Per le finalità di cui ai commi 218 e 219 è stata autorizzata, per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026, la spesa di 200 milioni di euro per il personale medico e di 80 milioni di euro per il personale sanitario.
Eppure, tuona il segretario generale di Fials Milano, Mauro Nobile (foto), ai tavoli negoziali fra le OO.SS. e la Direzione generale Welfare di Regione Lombardia non è ancora partito il confronto per individuare le professionalità, definire le tariffe e declinare gli stanziamenti nazionali che derivano dall’ultima Legge di Bilancio in favore dei peculiari e disparati professionisti presenti negli enti ospedalieri districati nel territorio di Regione Lombardia. E non risultano ancora nemmeno assegnate (e siamo già nel pieno del mese di marzo 2024) le risorse regionali per l’anno corrente, in continuità con quanto fatto nel 2023.
Infatti, nonostante in sede di ultimo incontro sindacale, tenutosi lo scorso 16 febbraio, la Direzione generale Welfare di Regione Lombardia, su apposita istanza di parte sindacale, abbia dichiarato che nel Bilancio di previsione economica (BPE) 2024 i soldi siano stati stanziati, di fatto nessuna nota formale di assegnazione delle suddette risorse è pervenuta agli ospedali, che in alcuni casi hanno addirittura interrotto l’abbattimento delle liste d’attesa, mentre in generale stanno proseguendo, ma attingendo, cautelativamentecon proprio budget (Fondo Balduzzi), attribuendo le incongrue tariffe aziendali (per intenderci, mediamente 30-35 euro l’ora, invece dei dovuti 50 euro l’ora previsti con i finanziamenti regionali).
Prosegue il segretario generale di Fials Milano: “E’ una situazione paradossale che, pur essendo stata opportunamente ravvisata in sede di ultimo incontro sindacale, continua colpevolmente a non vedere una luce in fondo al tunnel, oltre a essere aberrante il fatto evidente che la Regione non abbia il controllo e non vigili sull’operato delle singole aziende a livello decentrato”.
“È evidente – sottolinea il segretario generale di Fials Milano Area Metropolitana – che tale criticità, unita al mancato ed adeguato rinnovamento contrattuale, stia configurando l’assenza di un sostegno economico tangibile alle Asst, impossibilitate a dare un seguito alle dichiarazioni dell’assessore Bertolaso, che rischiano di rivelarsi solo promesse di riduzione delle liste d’attesa e di disponibilità di visite nel fine settimana, in quanto imperseguibili nella realtà, se non riconosci il quantum economico ai professionisti che aderiscono su base volontaria ai progetti regionali”.
“Il vivo auspicio – termina il segretario generale di Fials Milano – è che nella prossima seduta di delegazione trattante del 12 marzo (già differita rispetto all’iniziale data del 4 marzo) si riesca a entrare, concretamente nel merito della tematica, al fine di giungere alla dovuta risoluzione e, contestualmente, dare un segnale forte e deciso di valorizzazione economica di questo personale, senza il quale il tanto decantato modello d’eccellenza di Regione Lombardia, che oramai annaspa da svariato tempo, non potrebbe esistere e resistere, ma andrebbe anzi inesorabilmente incontro a un epilogo nefasto”.
Redazione Nurse Times
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