Il documento dell’Osservatorio Aifa sull’impiego dei medicinali “costituisce un patrimonio informativo da utilizzare sul territorio per modificare pratiche cliniche inappropriate”.
È stato presentato ieri, in diretta Youtube dalla sede dell’Aifa, il primo Rapporto OsMed “L’uso dei farmaci in gravidanza”.
“Mi fa molto piacere introdurre questo Rapporto – ha commentato in apertura il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini –, l’ultimo arrivato nella storica collana dei rapporti OsMed, l’Osservatorio Aifa sull’impiego dei medicinali, che da ormai vent’anni rappresenta il principale strumento di monitoraggio dei consumi e della spesa dei medicinali sul territorio nazionale. Il Rapporto sull’uso dei farmaci in gravidanza è speciale e segna una svolta nell’utilizzo dei dati, perché interroga e lega database di diversa natura, sfruttando un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni, gruppi di lavoro e ricercatori. Un’interazione che auspico possa crescere da questa prima esperienza di successo per favorire l’evoluzione di un modello standard che, grazie all’integrazione e al rafforzamento delle banche dati nazionali e regionali, possa consentire studi di esito grazie a dati incrociati e di qualità”.
“Gli obiettivi del Rapporto – ha affermato Francesco Trotta, dirigente del settore HTA ed economia del farmaco e dell’Ufficio Monitoraggio della spesa farmaceutica e rapporti con le Regioni di AIFA – sono il monitoraggio e l’analisi delle prescrizioni in gravidanza e della varietà delle pratiche prescrittive tra regioni e in sottogruppi di popolazione. Grazie al Rapporto è nata una rete tra istituzioni centrali, Regioni, accademia e clinici, una infrastruttura che è adesso a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale. Lo studio costituisce inoltre un patrimonio informativo da utilizzare sul territorio per modificare pratiche cliniche inappropriate”.
I dati del Rapporto sono stati presentati e commentati da Valeria Belleudi (Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio), Filomena Fortinguerra (AIFA), Renata Bortolus (Ministero della Salute), Serena Donati (Istituto Superiore di Sanità), Anna Locatelli (Università Milano Bicocca), Antonio Clavenna (IRCCS Mario Negri) e Antonio Addis (Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio).
Principali dati del rapporto:
- I farmaci più prescritti in gravidanza appartengono alla categoria terapeutica del sangue e degli organi emopoietici, seguiti dagli antimicrobici per uso sistemico e dai farmaci del sistema genito-urinario e ormoni sessuali.
- I quattro principi attivi maggiormente utilizzati sono:
- l’acido folico (34,6%)
- il progesterone (19%)
- il solfato ferroso (18,8%)
- l’amoxicillina/acido clavulanico (11,5%).
- Le prescrizioni risultano tendenzialmente in linea con la scelta di principi attivi compatibili con la gravidanza.
- L’impiego di acido folico è ancora al di sotto dei livelli raccomandati dalle linee guida nazionali e internazionali.
- I farmaci a maggior rischio di inappropriatezza sono i progestinici per la prevenzione dell’aborto spontaneo e gli antibiotici.
- Lombardia e Veneto mostrano le percentuali minori di prescrizioni in gravidanza in tutti i trimestri, e per tutte le Regioni si osserva un trend prescrittivo crescente all’aumentare dell’età materna.
- Nelle donne con parti plurimi acido folico, preparati a base di ferro ed eparinici, insieme agli ormoni sessuali e agli antimicrobici, sono le prime categorie per frequenza prescrittiva.
- Le cittadine straniere hanno complessivamente una prevalenza d’uso di farmaci minore rispetto alle italiane, mentre il maggior numero di prescrizioni riguardano le donne del continente africano, indiano e sudamericano.
Redazione Nurse Times
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