A poche ore dall’increscioso episodio che ha visto protagonisti un dirigente medico della centrale operativa del 118 di Cosenza (leggi articolo) arriva il duro comunicato del direttore del 118 Riccardo Borselli. Un equipaggio composto da infermiere, soccorritore ed autista è stato obbligato ad interrompere il servizio per recarsi a casa del medico e portare a spasso i cani, chiusi in casa da ore.
“Ogni giorno – spiega il direttore del 118 – mettiamo in campo un esercito a servizio della salute dei cittadini. Nel 2018 abbiamo ricevuto un milione di telefonate alla centrale operativa di Cosenza e gestito oltre 50mila interventi di soccorso (circa 140 al giorno) ed 11mila trasferimenti da un ospedale all’altro.
I tempi di intervento rientrano nella media nazionale dei 21 minuti. Quando mi hanno segnalato questo episodio così grave credevo fosse uno scherzo, purtroppo però non lo era. Ho quindi sollecitato l’intervento immediato dei vertici aziendali e dell’ufficio Procedimenti Disciplinari affinché possa effettuare i rilievi del caso. Le indagini sono ancora in corso.
Parliamo di un medico che ha delle responsabilità enormi essendo deputato a gestire l’emergenza sanitaria di tutta la provincia di Cosenza. Se quanto segnalatomi si dovesse rivelare vero non so come intenda procedere l’ufficio Procedimenti Disciplinari. Personalmente non mi sentirei sicuro a lasciare una persona del genere a gestire i soccorsi dell’intera provincia perché ritengo non sia più idonea.
Secondo me deve essere spostata ad altro servizio, non può restare in Centrale Operativa che è un sito sensibile in cui il clima tra gli operatori deve essere sereno, tranquillo e di reciproca fiducia. Questa resta però una mia opinione – conclude il dottore Borselli – è l’ufficio Procedimenti Disciplinare dell’Asp di Cosenza a dover decidere”.
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