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Emergenza al San Camillo, mancano infermieri: chiusa l’U.O. di Medicina generale

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La struttura ospedaliera San Camillo si trova di fronte a una grave crisi dovuta alla carenza di personale infermieristico e medico, mettendo a repentaglio l’assistenza e la continuità dei servizi sanitari. La denuncia del Nursind

Il sindacato Nursind ha denunciato la chiusura di un’Unità Operativa di Medicina Generale per mancanza di infermieri, aggravando una situazione già precaria. Il sovraffollamento, deliberato a dicembre 2022 ma poco attuato, ha contribuito a una situazione critica, con 78 pazienti in attesa di ricovero su un totale di 107 nel Pronto Soccorso già alle 10 del mattino.

La carenza di infermieri è un problema persistente, con il personale stanco di una gestione che compromette sia la loro salute che l’assistenza fornita. La proporzione di un infermiere ogni 10 pazienti è diventata insostenibile, accentuata dalle ferie residuali del 2022.

La situazione si aggrava ulteriormente nell’area di emergenza-urgenza, dove la carenza di camici bianchi impedisce la copertura dei turni. Il primario ha segnalato l’impossibilità di garantire i servizi del Pronto Soccorso, attribuendo le difficoltà alla mancanza di personale medico vincitore del concorso a tempo indeterminato.

L’azienda ha dovuto prendere misure urgenti, prorogando i contratti libero professionali fino al 30 aprile 2024. Questo passo è considerato indispensabile per garantire la continuità assistenziale, soprattutto considerando l’aumento di pazienti dovuto all’aggravarsi del picco influenzale e della recrudescenza dei casi Covid positivi.

L’atteso concorso per 152 medici di Pronto Soccorso potrebbe non riuscire a coprire tutti i posti richiesti, con soli 175 medici ammessi alle prove finali. La prova orale è programmata per gennaio, ma la situazione evidenzia la complessità nel colmare le lacune nel personale medico, rappresentando una sfida significativa per l’Asl Roma 6, capofila dell’azienda.

Redazione Nurse Times

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