“E siamo ancora qua”…purtroppo non è il ritornello della famosa canzone del Vasco.
È il grido di dolore che parte da tutti gli operatori sanitari impegnati in questa lotta.
È passato un anno da quando abbiamo cominciato ad indossare tuta protettiva biologica, occhiali, calzari, doppi guanti con la consapevolezza che tutto questo avrebbe per sempre cambiato la nostra vita.
Siamo gli infermieri, i medici, gli operatori socio sanitari del presidio Covid dell’Ospedale Vittorio Emanuele II di Bisceglie.
Quell’otto marzo dell’anno 2020 è stato per noi l’inizio di tutto, nessuno di noi avrebbe mai immaginato che dopo un anno saremmo stati ancora a lottare contro il nemico invisibile, che nel frattempo ha cambiato vesti per rendere il nostro lavoro nuovamente estenuante.
È il lavoro che abbiamo scelto di fare e lo facciamo da sempre con professionalità, conoscendo tutti i rischi che comporta. Nessuno conosceva bene gli effetti del virus, il quale sapevamo essere molto pericoloso.
Dovevamo fare il nostro lavoro, con estrema precisione e attenzione, evitando di infettare noi, i nostri colleghi/compagni di viaggio, consapevoli del fatto che il rischio di infezione lo portavamo anche ai nostri cari.
Abbiamo fatto rinunce, quegli abbracci mancati, il bacio al tuo piccolo figlio che ti sorride appena rientri a casa…
Abbiamo rinunciato all’agognato riposo, dopo turni di lavoro estenuanti dovuto al collega in malattia perché positivo al Covid.
Abbiamo rinunciato all’abbraccio dei nostri genitori perché anziani e quindi più a rischio.
Sono tante le rinunce che continuiamo a fare, lo facciamo per i nostri cari, per i nostri pazienti, per tutti voi che in questo momento leggete.
Noi ci siamo e ci saremo sempre, perché siamo infermieri, stiamo combattendo una guerra dura, ma chiediamo rispetto.
Lo chiedono tutti i lavoratori della sanità precari che stanno combattendo con noi questa battaglia.
I politici devono ascoltare il nostro grido di dolore!
Alle parole di circostanza, ai ringraziamenti, attendiamo i fatti, un giusto e congruo riconoscimento economico.
Gli infermieri rivendicano da anni l’abbattimento del vincolo di esclusività di rapporto del Ccnl, una piattaforma contrattuale speciale distinta dalle altre professioni del comparto.
Gli infermieri chiedono al premier Draghi un rinnovo contrattuale che ci restituisca la dignità professionale.
Il 9 marzo 2020 l’ex premier Conte annunciava l’inizio del lockdown in Italia.
…nel frattempo “Noi siamo ancora qua”!
Dott. Giuseppe Papagni (Presidente Opi Bat e infermiere presso U.O. Malattie Infettive Bisceglie)
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