Succede al pronto soccorso del Poma, Mantova. A riportare le vicende è la Gazzetta di Mantova
La dottoressa del Pronto Soccorso ad aprile scorso è stata colpita da un pugno sferzato da un uomo che lei cercava di calmare: era andato su tutte le furie perché a suo dire gli avevano rubato le ciabatte mentre aspettava il suo turno per la visita.
Sabato scorso è stata presa a bastonate da una donna che pretendeva un ricovero psichiatrico dopo aver litigato con il marito. Il medico ha riportato un trauma al braccio mentre cercava di ripararsi dalla bastonata: quindici giorni di prognosi e una denuncia ai carabinieri per interruzione di pubblico servizio.
“Era sabato pomeriggio – racconta la dottoressa – quando arriva una donna con richiesta di accesso al pronto soccorso e una domanda di ricovero in Psichiatria per futili motivi. Intendo dire che diceva di aver litigato con il marito e che non voleva più tornare a casa. Abbiamo chiamato uno psichiatra per una consulenza, al termine della quale lo specialista ha sostenuto che il ricovero richiesto non aveva alcuna motivazione sanitaria. A quel punto la donna ha iniziato a urlare e insultarci.
Le ho detto che non aveva diritto al ricovero ed è andata su tutte le furie. Nel frattempo ho preso in carico un paziente sotto monitor che aveva bisogno di attenzione e l’ho invitata a tornare in sala d’attesa. Mentre la accompagnavo sulla carrozzina al di fuori del triage ha cercato di colpirmi in testa con il bastone. Ho parato il colpo e ho avuto un trauma al braccio”, conclude.
La violenza nei pronto soccorso è diventato ormai un’emergenza nazionale, che andrebbe attenzionata e risolta prima che ci scappi il morto. Rafforzare l’assistenza territoriale è diventata una priorità assoluta.
Redazione NurseTimes
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