La sedazione permette alla futura mamma di partecipare in maniera serena alla nascita del bambino.
Per alcune donne il dolore del parto è un grande ostacolo da superare e limita la partecipazione attiva e serena della madre alla nascita del proprio figlio. La sedazione non è un’alternativa al parto naturale, ma uno strumento offerto dalla medicina per permettere alla mamma di compiere una scelta libera e consapevole di partecipazione all’evento.
Il dolore del parto – Il dolore del parto ha caratteristiche uniche:
- ha una durata limitata nel tempo
- è seguito immediatamente dal benessere, dalla gioia e dalla gratificazione della nascita del proprio bambino
- ogni donna lo avverte in modo diverso, a seconda della propria soglia del dolore, di esperienze precedenti e del livello culturale.
Il travaglio di parto è diviso in diverse fasi, associate alla presenza di contrazioni uterine, che si fanno via via più dolorose.
- Stadio dilatante: il dolore è simile a quello che si avverte durante le mestruazioni, di natura viscerale, profondo, diffuso e torpido, non ben localizzato, intorno all’ombelico e nella bassa schiena. Si deve alla dilatazione della cervice e alle contrazioni uterine.
- Stadio espulsivo: il feto progredisce nel canale del parto. Il dolore è ben localizzato, intenso, si sposta dall’addome alla vagina e fino all’ano. È dovuto alla pressione e alla distensione delle strutture pelviche e del perineo.
- Stadio di secondamento: inizia dalla nascita e termina con l’espulsione o l’estrazione manuale della placenta.
L’analgesia epidurale – L’analgesia è l’uso di tecniche o farmaci per alleviare il dolore durante il travaglio. Fatta su richiesta e in assenza di particolari controindicazioni, l’analgesia permette che la futura mamma partecipi in maniera serena e concentrata alla nascita del proprio figlio. La partoanalgesia più utilizzata è l’epidurale (o peridurale): praticata da oltre un secolo, è oggi universalmente riconosciuta come la miglior tecnica per il controllo del dolore durante il parto.
I benefici per mamma e bambino – I farmaci agiscono direttamente sulle radici nervose: in questo modo le contrazioni uterine sono percepite ma non dolorose. L’analgesia è efficace a dosaggi ridotti, con diminuzione degli effetti collaterali materni e fetali. Garantisce la scomparsa o la sensibile riduzione del dolore durante il travaglio, mantenendo però inalterata la sensibilità cutanea, la motilità e la sensazione di contrazione e di spinta, in modo tale da non influire sul travaglio o sul parto. Nel caso poi divenisse necessario effettuare un taglio cesareo, l’analgesia evita di ricorrere all’anestesia generale. Questo non esclude la possibilità di modificare la tecnica, eventualmente ricorrendo all’anestesia subaracnoidea oppure all’anestesia generale. In ultimo, l’analgesia non compromette in alcun modo la possibilità di allattamento.
Come si effettua la partoanalgesia? – La procedura di inserimento del cateterino epidurale prevede due momenti: in primo luogo ci sarà un’anestesia locale a livello della zona lombare in cui verrà introdotto il cateterino; dopodiché si introdurrà nello spazio peridurale lombare un sottile catetere attraverso un apposito ago. Il catetere resta posizionato per tutta la durata del travaglio di parto per la somministrazione ripetuta di boli di anestetico locale associabile a piccolissime dosi di oppiacei.
Complicanze ed effetti collaterali della partoanalgesia – L’anestesia peridurale è una tecnica sicura e generalmente priva di complicanze, se eseguita da personale esperto e qualificato. Il disturbo più comune dopo il parto è il mal di schiena, dolore transitorio probabilmente dovuto al riassetto della postura e che infatti è presente anche nelle donne che non sono state sottoposte a questa procedura. L’eventuale complicanza più frequente (circa un caso su mille) è il mal di testa, che compare il giorno dopo il parto, se per problematiche anatomiche e tecniche viene perforata la membrana dura madre durante l’esecuzione della manovra. Con il riposo in posizione supina, idratazione e terapia analgesica, la sintomatologia passa in pochi giorni.
Il continuo controllo delle funzioni vitali prima, durante e dopo l’anestesia/analgesia consente di prevenire eventuali complicazioni che potrebbero manifestarsi in seguito alla manovra. In sala parto, questo presidio rappresenta uno strumento di sicurezza: una volta posizionato, in qualunque momento dovesse presentarsi un’emergenza che potenzialmente metta in pericolo la salute della mamma e/o del bambino, cambiando la concentrazione o la composizione dei farmaci è possibile convertire un’analgesia in un’anestesia ed effettuare prontamente un taglio cesareo in sicurezza.
Redazione Nurse Times
Fonte: Humanitas Salute
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