Due gli obiettivi: analizzare il fenomeno nella fascia di età 10-14 anni e promuovere un utilizzo più consapevole degli strumenti tecnologici nelle nuove generazioni.
Ha preso il via la campagna di comunicazione social del progetto “Iperconnessi”, realizzato dalla Fondazione Roma Solidale con ha l’obiettivo di diffondere tra giovani, famiglie e corpo docenti le informazioni corrette e utili sulle nuove condotte e sugli stili di vita emergenti in rapporto all’uso dello smartphone e dei social media.
In principio erano previste attività di esplorazione del fenomeno negli ultimi mesi dello scorso anno scolastico. Tali attività avrebbero dovuto riguardare ragazzi e bambini di età compresa tra i 10 e i 14 anni, iscritti agli istituti scolastici primari (con particolare riferimento al quarto e al quinto anno) e secondari di I grado del territorio romano, mediante azioni di approfondimento e attivazione.
Con l’inizio dell’emergenza da coronavirus, però, è stato necessario rimodulare il progetto. L’esplorazione conoscitiva con le scuole coinvolte è stata allora effettuata in modalità online, valorizzando proprio quella didattica a distanza che ha finito inevitabilmente per determinare un ulteriore incremento delle iperconnessioni degli alunni, insieme alla necessitaà di supplire al contatto reale con il proprio gruppo di pari.
Sia i giovanissimi che già usavano i social sia quelli che ancora non vivevano questa realtà si sono ritrovati, come gli adulti, a sperimentare un radicale cambiamento nel contesto del lockdown e della successiva fase di convivenza con il virus. Adesso assume quindi una valenza ancora maggiore l’obiettivo di esplorare una realtà complessa e sempre più diffusa, ponendola al centro della campagna di comunicazione social: non più rivolta solo alle scuole originariamente destinatarie del progetto, bensì aperta a tutti.
Due gli obiettivi: analizzare il fenomeno crescente delle dipendenze da smartphone nella fascia di età 10-14 anni e promuovere un utilizzo maggiormente consapevole degli strumenti tecnologici nelle nuove generazioni. Oltre a riportare i primi dati emergenti, infatti, la campagna prevede azioni di sensibilizzazione a vantaggio sia dei giovanissimi che dei ragazzi più grandi, ma anche degli adulti.
“Abbiamo vissuto tutti un tempo di iperconnessione durante il lockdown e anche dopo – afferma l’assessore alla Persona, scuola e comunità solidale, Veronica Mammì –, in cui sono stati coinvolti in modo improvviso anche i più piccoli. Grazie alla tecnologia abbiamo portato avanti lavoro, scuola, relazioni. È stato un aiuto prezioso, ma con rischi seri di dipendenza, specialmente per la fascia di età alla quale è rivolto il progetto e che già prima era caratterizzata da un rapporto intenso con lo smartphone. Genitori e insegnanti hanno il compito, spesso arduo, di insegnare come gestire gli strumenti di comunicazione, quale può essere un uso consapevole dei social. Con la campagna di comunicazione realizzata da Roma Solidale vogliamo dare un contributo utile ai ragazzi come agli educatori, per aiutare i giovanissimi a muoversi in un mondo di cui ormai fanno parte, senza perdercisi”.
Redazione Nurse Times
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